L’entusiasmo delle comunità

 L’entusiasmo delle comunità  QUO-174
03 agosto 2021

L’assemblea ordinaria dei vescovi convocata per l’ottobre 2023 sta già mobilitando, con lo spirito che la anima, diverse diocesi nel mondo. Una di queste è la diocesi di Viana in Angola. Qui vive e lavora il missionario dehoniano Domingos Pestana, sacerdote della parrocchia del Sacro Cuore, nel Paese africano da più di 17 anni e attualmente coordinatore e animatore diocesano degli incontri e delle iniziative avviate. Pestana racconta: «Appena abbiamo ricevuto i primi orientamenti dal segretario generale del Sinodo, abbiamo subito messo in moto tutta una serie di incontri con i missionari e con tutti i sacerdoti per parlare di questa nuova sfida che il Papa propone a tutta la Chiesa, e da lì si è formata l’équipe della presidenza del Sinodo per la nostra diocesi, così come la segreteria generale. Questi due organismi hanno la missione di visitare tutte le comunità e di parlare con i responsabili dei movimenti e delle associazioni per incoraggiare, informare e formare in questo cammino che la Chiesa inizierà a vivere da ottobre 2021 a ottobre 2023. Ci sentiamo tutti in sintonia con Papa Francesco — afferma padre Pestana — in questo grande progetto che è quello di ascoltare tutta la Chiesa e in modo particolare i laici».

Il missionario descrive l’entusiasmo della gente per questa opportunità di essere ascoltati e per la possibilità di condividere questa proposta che arriva dalla Chiesa in questo tempo. Nella sua diocesi, afferma ancora, c’è la volontà di «raggiungere il maggior numero di cittadini e fedeli, affinché si sentano parte attiva e integrante di questa porzione del popolo di Dio».

Riguardo ai temi su cui converge maggiormente l’interesse delle comunità, padre Domingos Pestana cita la formazione delle famiglie e dei giovani di fronte ai problemi che la Chiesa sta affrontando ai nostri giorni e per «crescere ancora di più nella responsabilità». In particolare, nella diocesi di Viana, una Chiesa che vive alla periferia della capitale Luanda, con un gran numero di abitanti, si sentono molto «i problemi sociali, i problemi legati alla mancanza di lavoro, le malattie, oltre al coronavirus anche la malaria, e altre che stanno prendendo tante vite». Ci sono poi i nuovi poveri vittime della pandemia, famiglie che si sono completamente disintegrate e che vivono solo con l’aiuto della Caritas». Ogni parrocchia sta creando il suo nucleo di animazione sinodale, dice padre Pestana e, dopo questo lavoro, il coordinatore diocesano con i coordinatori parrocchiali lavoreranno insieme per trovare i punti comuni. Anche le altre diocesi dell’Angola, precisa, hanno già cominciato a prepararsi. Per padre Pestana il tema del prossimo Sinodo dei vescovi, «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», rappresenta una grande sfida, cioè «l’esperienza della comunione». Essa, afferma, sarà effettiva quando tutti si sentiranno partecipi, perché la missione della Chiesa è universale. Questa novità di ascoltare i laici, di ascoltare tutti i popoli dei vari continenti, penso che sarà una grande ricchezza per tutta la Chiesa e anche per le Chiese particolari — ribadisce —, perché forse scopriremo nuovi cammini di comunione e di partecipazione». Nella diocesi di Viana, ad esempio, c’è una grande ricchezza di fedeli laici ma, per mancanza di formazione e di orientamento, a volte c’è poca partecipazione. «Ora il Sinodo sta per dirci che siamo tutti importanti per la costruzione di una Chiesa che sia sempre più missionaria e partecipativa. E penso che l’arrivo di questo Sinodo trasformerà soprattutto i nostri catechisti, i responsabili dei movimenti e delle comunità cristiane»: è importante, conclude padre Pestana, «imparare ad ascoltare coloro che sono una grande forza viva all’interno delle nostre parrocchie».

di Adriana Masotti