Raccolte in un libro dal World Council of Churches le invocazioni in tempo di covid

Voci di speranza

Demó, «La speranza di un nuovo mondo» (2020)
05 luglio 2021

La pandemia, che in alcuni Paesi sembra regredire mentre in altri sta avanzando, come una belva ferita e perciò ancora più feroce, ci fa toccare con mano la nostra fragilità, e insieme ci invita alla responsabilità di prenderci cura gli uni degli altri, cercando solo in Dio la luce e la forza per il cammino. Sono tante le invocazioni che in questo periodo salgono al Padre buono che non si dimentica mai di noi, e che ci abbraccia con particolare tenerezza proprio nei periodi di prova, per aiutarci ad attraversare i giorni più neri. Custodiamo negli occhi e nel cuore la preghiera solenne di Papa Francesco per il tempo di epidemia, pronunciata sul sagrato della basilica di San Pietro il 27 marzo 2020, mentre la pioggia scrosciava come le lacrime dell’umanità. Lo scorso maggio, con la recita del rosario e una stupenda preghiera finale, il Papa ha affidato il mondo intero, così duramente provato, all’intercessione di Maria, «Madre di Dio e Madre nostra».

Con il libro Voci di lamento, speranza e coraggio, pubblicato di recente, il Consiglio ecumenico delle Chiese (World Council of Churches) ci permette di condividere le preghiere per il tempo di pandemia scritte dai nostri fratelli e sorelle di varie confessioni protestanti ed ortodosse, sia da guide di comunità sia da semplici fedeli. Il testo si articola in due parti: nella prima ci sono varie suppliche e intercessioni giunte da tutti gli angoli del globo, nella seconda viene proposta una settimana di preghiera per il tempo di pandemia. In appendice, è pubblicato l’elenco di tutte le risorse preparate su questo tema dal Consiglio ecumenico delle Chiese.

«Solo a causa dell’intensità della nostra ignoranza — sottolinea in una confessione di peccato il professor Michel Abs, segretario generale del Consiglio delle Chiese del Medio oriente — abbiamo pensato che la pandemia che stava per distruggere l’umanità fosse una punizione inflitta da Te, Signore, e abbiamo dimenticato che noi siamo stati gli unici a causarla con le nostre tenebre eccessive. Mentre ci riuniamo per pregare per la fine di questa pandemia siamo ispirati da te, e ammoniamo noi stessi e poi gli uni gli altri, invocando la tua sconfinata misericordia». Ancora in riferimento alle origini del morbo, la Chiesa mondiale del Signore (The Church of the Lord worldwide), comunità pentecostale nata in Nigeria ed ora ampiamente diffusa in Africa, con alcuni gruppi in Europa e negli Stati Uniti, sottolinea: «Il covid-19 non è il risultato del peccato personale di chi è malato. Mentre intercediamo a favore di quanti sono afflitti, continuiamo ad intercedere per il nostro mondo: possa Dio donare la guarigione a tutti i malati e possa Dio guarire il nostro mondo tramite Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore».

Il Consiglio nazionale delle Chiese degli Stati Uniti, dopo aver fatto menzione del numero elevato dei morti, rileva il rischio che le persone possano diventare insensibili a causa del dolore e delle preoccupazioni, ed esclama: «Signore, aiutaci a ricordare che queste non sono mere statistiche su una carta o un grafico. Ricordaci che ciascuno era un essere umano con una famiglia e degli amici, ciascuno era uno dei tuoi amati figli».

I membri della Conferenza dei cristiani dell’Asia (Christian Conference of Asia) chiedono a Dio il dono più importante: «Insegnaci ad essere compassionevoli, o Dio dell’amore. Aiutaci ad aprire i nostri occhi e a tendere le nostre mani per confortare tutti quelli che stanno soffrendo. Aiutaci ad abbracciarli, aiutaci ad accompagnarli con compassione e solidarietà. Dio dell’universo, tu sei grande nella potenza e gentile nell’amore. Dacci forza nel tuo Spirito».

Diverse voci, da varie parti del mondo, chiedono a Dio che tutti, senza discriminazioni, possano accedere ai vaccini. «Signore, fa’ che possiamo sperimentare solidarietà ed equità attraverso le comunità, le generazioni, le frontiere, anche nella disponibilità dei vaccini per tutti» prega il Consiglio delle Chiese del Canada che poi formula un’orazione particolare per gli autoctoni, le “First Nations”, purtroppo duramente colpite dalla pandemia a causa della miseria: «Dio d’amore, aiutaci a sostenere i diritti degli indigeni, a lavorare in collaborazione con questi popoli, e a mettere al primo posto l’accesso ai programmi di vaccinazione per tutte le persone vulnerabili». Analoga richiesta giunge dalla Conferenza delle Chiese dei Caraibi (Caribbean Conference of Churches): «O Dio gentile, ti ringraziamo perché questo momento, nonostante le sue tenebre, hai fatto luce sulla nostra comune umanità. Ti preghiamo perché questo senso di unità della famiglia umana possa generare giustizia nella distribuzione dei vaccini, e perché le Chiese possano coraggiosamente sostenere questa causa e così dare gloria al tuo santo Nome».

La pastora Gloria Nohemy Ulloa Alvarado, presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese dei Caraibi e dell’America latina, ricorda le sofferenze delle donne: «Ti preghiamo, o Signore, per le donne che, nel mezzo di questa pandemia, sono state rapite, abusate. Ti preghiamo per le donne che sono vittime di violenza sessuale, anche da parte dei loro mariti. Ti preghiamo per le donne che piangono perché un insegnante o un compagno di scuola ha fatto loro proposte indecenti. Ti preghiamo per le ragazze costrette a stare lontano dalla scuola perché non possono seguire i programmi online. Proteggile con la tua grazia, o Signore, e possa la tua Chiesa portare speranza e sollievo nel mezzo della pandemia e alzare la sua voce per difenderle».

Numerose le invocazioni per gli operatori sanitari, per i malati, per i defunti e per quanti sono in lutto, per i governanti, per chi soffre di più a causa della povertà e dell’abbandono. La stessa attenzione e sensibilità anima anche i testi preparati per chiunque voglia organizzare, quando lo ritenga opportuno, una settimana di preghiera per il tempo di pandemia. Sei giorni dedicati, via via, al lamento, alla supplica per le comunità ferite e sofferenti, per i leader, per la guarigione, per la protezione, per la speranza. Gli stessi temi vengono nuovamente affrontati in una sezione volta ad illustrare, con una vera miniera di suggerimenti, le azioni concrete che le comunità possono intraprendere per fronteggiare l’emergenza. Così rinasce la speranza, come un fiore di primavera sotto il sole di Dio.

di Donatella Coalova