Filippine: in dieci milioni rischiano di perdere il lavoro

 Filippine: in dieci milioni rischiano di perdere il lavoro  QUO-136
18 giugno 2021

Le Filippine si trovano in una posizione vulnerabile aggravata dall’inizio della pandemia che ha provocato nel Paese più di 1,1 milioni di casi e oltre 18.000 decessi. Per arginare il propagarsi del covid-19, il governo ha applicato misure di blocco che hanno provocato una brusca frenata economica. Tant’è che il Dipartimento del lavoro e dell'occupazione stima che nelle Filippine circa 10 milioni di lavoratori potrebbero perdere il lavoro quest’anno. La povertà è in crescita e il numero di famiglie che soffrono la fame è aumentato da 2,1 milioni a dicembre 2019 a 4,2 milioni a maggio 2020. Il governo stima che senza misure di sostegno ci saranno altri 5,5 milioni di persone che vivono in povertà. La pandemia ha avuto chiare conseguenze anche per la condizione delle donne, in una situazione modellata da discriminazioni preesistenti: oltre alla disuguaglianza economica, le donne sono anche altamente vulnerabili alla violenza domestica. E i dati parlano chiaro: dall’inizio del lockdown a marzo 2020 fino a giugno dello stesso anno più di 4.200 casi di violenza contro donne e bambini sono stati segnalati dalla polizia.

Il governo delle Filippine ha messo in atto una strategia per affrontare l’impatto della pandemia mobilitando risorse per il 3,1 per cento del Pil (12,2 miliardi di dollari). Ma oltre a essere insufficiente a contenere l’impatto socio-economico della crisi sulla popolazione, il pacchetto di risposta covid-19 ha anche provocato un aumento del debito senza precedenti. Le azioni del governo sono state sostenute dalla Banca centrale del Paese, che ha ridotto i suoi tassi di interesse 4 volte nel 2020. Tuttavia, la mancanza di sostegno da parte della comunità internazionale ha un costo elevato. Prima della crisi, il Paese aveva un fabbisogno annuo di servizio del debito pari al 6,6 per cento del Pil. Questa cifra sta per aumentare notevolmente a causa della pandemia. Senza misure per affrontare l’onere del debito e poche opzioni per aumentare le entrate, l’unica scelta rimasta è implementare dure misure di austerità. Le autorità hanno già predisposto piani per un significativo risanamento fiscale nel 2021, che probabilmente aumenterà le difficoltà della popolazione. È imperativo — si legge nel dossier Caritas — che Paesi come le Filippine non siano lasciati a cavarsela da soli e i finanziatori hanno l’obbligo morale di riconoscere il carattere illegittimo di un’ampia quota dei debiti contratti dai Paesi in via di sviluppo. 

di Francesco Ricupero