A colloquio con il cardinale Baldisseri in occasione della giornata mondiale della sclerosi multipla

Il valore taumaturgico
della musica

 Il valore taumaturgico della musica  QUO-120
29 maggio 2021

Il 30 maggio è la giornata mondiale dedicata alla sclerosi multipla. Per informare e sensibilizzare sul tema prende il via una settimana di eventi promossa dall’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica italiana, che si apre con il concerto (in streaming) di musica sacra del maestro e tenore Marco Voleri con la partecipazione della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi e del cardinale Lorenzo Baldisseri, titolare della chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino in Roma che accoglie l’evento. Proprio la passione per la musica è stata alla base dell’incontro di Voleri con il cardinale Baldisseri, diventato una sorta di patrono dell’associazione Sintomi di Felicità fondata nel 2013 da Voleri per sostenere chi, come lui, è affetto da questa malattia.

«Ho conosciuto Marco Voleri molti anni fa — dice il cardinale — in occasione di un concerto a cui partecipammo entrambi per i 15 anni di professione artistica pianistica di Massimo Salotti, un amico comune. Da allora ho avuto contatti con Voleri, che mi ha comunicato ufficialmente la sua attività artistica e allo stesso tempo mi ha fatto conoscere il suo libro Sintomi di felicità dove racconta la sua storia di artista, tenore, già affermato nel campo artistico internazionale e che ha voluto esprimere la verità sulla sua vita, quella di essere un artista che scopre di essere affetto da sclerosi multipla».

Come nasce l’idea del concerto di musica sacra?

Ho letto attentamente il libro e ho continuato ad avere contatto con lui, finché un giorno mi chiede di avere la disponibilità di una chiesa a Roma dove fare un concerto e iniziare un progetto: quello di fare una tournèe di concerti in Italia e all’estero, il cui profitto sarebbe servito al lancio di una associazione di promozione sociale, da lui fondata, per aiutare le persone e gli artisti che soffrono di sclerosi multipla. Questa prima tournèe (che poi lui ha potuto continuare anche nel secondo anno e poi nel terzo) ha avuto inizio proprio a Sant’Anselmo. Lì è stato fatto un primo concerto dove ho partecipato in forma diretta anche perché ho suonato: l’ho accompagnato in due pezzi di Mozart e Caccini e poi ho suonato dei pezzi a parte.

Come si è sviluppata l’attività di Voleri in tournèe? Perché l’idea di ritornare a proporre un concerto a Sant’Anselmo?

Direi molto bene. A livello internazionale è arrivato a dare concerti anche in Giappone. Lui desiderava celebrare il termine dei tre anni dell’iniziativa qui a Roma: così gli ho offerto di nuovo la chiesa di Sant’Anselmo; in questo modo sarebbe stata anche l’occasione per fare un resoconto e celebrare i tre anni di questa iniziativa. Lui ha accettato di buon grado e io sono molto felice di poter partecipare questa volta suonando due brani di Chopin.

Ci potrebbe dire qualcosa di più su Voleri?

Marco Voleri è una personalità di spicco nel campo dell’arte e due anni fa ha avuto anche l’incarico di direttore artistico del Festival Internazionale Pietro Mascagni presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno e ha ovviamente continuato la sua attività nell’Associazione Sintomi di Felicità; è lodevole il fatto che, nonostante la pandemia, non abbia rallentato le attività, tanto che l’estate scorsa egli stesso ha diretto una grande manifestazione artistica proprio a Livorno sulla spiaggia.

Che significato dà a questo concerto, dato questo momento particolare?

Sono molto grato di poter offrire insieme ai benedettini di Sant’Anselmo questo spazio perché Voleri possa offrire la sua competenza, la sua valenza in campo artistico e allo stesso tempo dare un messaggio di speranza per tutti coloro che si trovano in difficoltà, persino difficoltà estreme come quelle di una malattia che può scoraggiare, ma che si può combattere proprio attraverso una grande forza di volontà; un messaggio concreto nella pandemia che ha prostrato tante persone a livello fisico, psichico, spirituale ed economico. Il concerto sarà la base per un montaggio, in quanto ci saranno delle letture di testi da parte di Beatrice Venezi.

Come ha rilevato il cardinale Baldisseri, è questo un messaggio di speranza integrale e di solidarietà, proposto e tenuto vivo attraverso l’associazione, che si preoccupa di mantenere una sinergia virtuosa tra sensibilizzazione, cultura e beneficenza attraverso la collaborazione con diverse realtà. Come ci racconta Voleri, tutti gli eventi del Sintomi tour sono prevalentemente musicali e negli ultimi otto anni hanno coinvolto numerosi personaggi di grande rilevanza del mondo dello spettacolo e della cultura che si sono prestati nelle varie tappe di questi tour. Un aspetto importante dell’attività dell’associazione è proprio la collaborazione con Aism, di cui Voleri è testimonial, ambasciatore e socio onorario, sempre in prima linea per quanto riguarda la sensibilizzazione sulla malattia.

Da poco Sintomi di Felicità si sta occupando di un nuovo progetto, «Appassionarti», che vuole sensibilizzare sul mondo dello sport paralimpico. Lo scopo è di continuare a raccontare i sintomi di felicità anche in situazioni che di felicità ne avrebbero poca. Tra l’altro è da poco uscita la seconda edizione del libro di Voleri, edito da Castelvecchi, con l’aggiunta di sette capitoli che raccontano cos’è successo dopo l’edizione del primo libro nel 2013.

Secondo Voleri il linguaggio universale per raccontare rimane sempre la musica, che non ha colore, non conosce confini; la musica è uno strumento che unisce, è una spinta che porta a uscire emotivamente dalla malattia.

di Chiara Tacchinardi