Brevetti, produzione e materie prime

Vaccini, il fossato
tra i due pianeti

A woman walks past a notice announcing unavailability of Covaxin Covid-19 coronavirus vaccine doses ...
21 maggio 2021

Nei pub si brinda fino ad esaurire le scorte di birra (cronaca di un primo giorno di ritrovata libertà in Uk). I vaccini vengono salutati in mezzo mondo come il passaporto per la normalità. L’impatto della campagna vaccinale si fa sentire in quella parte del pianeta che i vaccini li può acquistare.

Ma nella parte del mondo esclusa da quello che è stato definito “il club dei vaccini”, si esauriscono le fiale. Non arrivano o, è accaduto in Africa, possono addirittura arrivare tanto a ridosso della scadenza da essere inutilizzabili. Ed il problema sta nel collo di bottiglia del meccanismo di produzione e distribuzione, basato su tre pilastri; la proprietà intellettuale protetta dai brevetti, la tecnologia necessaria ad assemblare i vaccini e la disponibilità delle materie prime per produrli.

Il tappo nella filiera mondiale si è formato, sotto la pressione della richiesta soverchiante, anche quando uno dei principali centri di produzione mondiale, l’India, è stata travolto da una seconda, paralizzante, ondata di contagi.

Il subcontinente, per brevità definito “la farmacia del mondo”, ha bloccato l’export delle dosi per far fronte alla richiesta interna di un miliardo e trecento milioni di abitanti. Un blocco che doveva essere rimosso a giugno, ma che potrebbe slittare ad ottobre. La sofferenza dell’India, infatti, sembra infinita. Non solo gli ospedali non riescono più a sostenere l’ondata di malati per i quali manca perfino l’ossigeno terapeutico. Un ciclone ha dato un colpo durissimo alle infrastrutture, paralizzando i collegamenti ed aggiungendo 90 morti alla drammatica conta della pandemia che ne produce oltre 4.000 al giorno. Una crisi che si ripercuote sul globo sia per i contagi (alimentati da una temuta variante) che per le forniture di vaccino al programma solidale Covax che deve supportare i Paesi poveri.

L’organizzazione panamericana per la salute ha fatto sapere che l’altro gigante malato, il Brasile, potrebbe presto restare senza vaccini a causa della sofferenza dell’India. I Paesi più abbienti, al momento, sono in una bolla di sicurezza. Ed il fossato dell’ineguaglianza vaccinale si allarga. Un’insidia comune alla quale è chiamato a dare una risposta il Global health summit del g 20, in corso a Roma.

di Chiara Graziani