La Federazione luterana mondiale in vista della Conferenza di Glasgow

Cura del creato
prima del profitto

 Cura del creato  prima del profitto  QUO-112
20 maggio 2021

I cristiani devo contribuire, ovunque e sempre, alle politiche per contrastare i cambiamenti climatici in atto, cercando nuove strade in modo da far accogliere le proprie istanze nella Conferenza mondiale sul clima prevista per il prossimo novembre a Glasgow: con questo messaggio si è concluso nei giorni scorsi l’incontro promosso dalla Federazione luterana mondiale (Flm). Questo incontro, in modalità webinar, faceva parte del programma Global prayer and action chain for climate justice, con il quale la Flm vuole non solo riaffermare la priorità della cura del creato per il cammino ecumenico nella riscoperta di un patrimonio comune, ma anche l’importanza di un’azione condivisa per sostenere le politiche in grado di definire nuovi programmi economici con i quali combattere l’ingiustizia sociale, causata dallo sfruttamento del pianeta. Con questo programma la Flm si propone anche di proseguire un cammino, che, da anni, vede tante comunità luterane in prima fila nella denuncia delle politiche che ignorano le conseguenze globali di uno sviluppo economico che non tiene conto del domani, non mettendo al primo posto la cura del creato. In questi anni sono state formulate varie proposte che hanno dato origine a iniziative locali che promuovevano nuove forme di sviluppo economico, fondate sui valori cristiani, per rimuovere povertà e discriminazioni, favorendo una diversa distribuzione delle ricchezze. Per la Flm queste iniziative, che spesso hanno assunto una dimensione ecumenica, anche grazie all’enciclica Laudato si’ e alla sua recezione, appaiono ancora troppo limitate, tanto più in un tempo di pandemia, dove sembrano essere tornate a prevalere delle logiche puramente legate al profitto per quanto riguarda lo sviluppo economico. Nell’incontro, accanto alla condivisione di esperienze e di progetti in corso, si è parlato anche della necessità di radicare sempre più le iniziative per la cura del creato nei contesti locali in modo da rafforzare quella rete che ha preso alla lettera gli impegni sottoscritti nella Conferenza sul clima di Parigi (2015). In vista della Conferenza di Glasgow, inizialmente programmata per il novembre 2020, ma rinviata ai giorni 1-12 novembre 2021 a causa della pandemia, si è sottolineato la necessità di intervenire sulle politiche nazionali dal momento che i passi, finora compiuti, sembrano insufficienti. I numerosi effetti, non solo economici, della pandemia non devono far dimenticare la crisi climatica che sta profondamente segnando il futuro di milioni di uomini e di donne, non solo nei luoghi più esposti ai disastri ambientali. Per la Flm la giustizia climatica costituisce un campo nel quale impegnarsi, a tutti i livelli, mettendo questo tema nell’agenda delle priorità della vita delle comunità locali e del cammino ecumenico. Sempre riguardo alle forme per giungere alla giustizia climatica è stato osservato che, in alcuni casi, si deve tener conto che non mancano le voci di coloro che, in nome della prosperità, anche all’interno dell’universo cristiano, guardano con sospetto la dimensione ecumenica a favore di un’ecologia integrale. La Flm ha così voluto rinnovare l’invito a tutti i cristiani a moltiplicare i momenti di preghiera per il creato e a operare in modo sempre più radicale per ridurre gli effetti negativi dell’attività umana sul pianeta.

di Riccardo Burigana