Momenti con un grande testimone cristiano

Quattro incontri

 Quattro incontri   QUO-102
07 maggio 2021

Le pagine intense e limpide che Alberto Lo Presti dedica a Igino Giordani. Un eroe disarmato (Città Nuova, 2021) risvegliano in me tanti ricordi, mi riportano agli anni del liceo e della Giac, mi invitano a ripercorrere, e a rivivere con passione tanti momenti del mio approccio a un grande testimone cristiano. Ecco. Associazione Beato Felton, Corigliano (Cosenza). Una piccola biblioteca che i frati minimi alimentano tenendo conto delle esigenze degli “aspiranti” e del movimento studenti e lavoratori. Leggiamo giornali e riviste su cui scrive Igino Giordani, vite di santi, libri di sociologia. Il primo incontro è col maestro di giornalismo. Ne siamo innamorati. Vogliamo costruire un giornalino che ci porti fuori… dalla sagrestia. Ci rivolgiamo a lui con ingenuità e gli chiediamo d’essere instradati. E lui ci suggerisce di seguire un corso di giornalismo per corrispondenza promosso dall’Azione cattolica. Il giornalismo è strumento di apostolato e di dibattito: occorre attrezzarsi, anche linguisticamente, ed educarsi all’autenticità. Il giornale («Noi giovani») nasce, destinato a percorrere un suo cammino ricco di entusiasmo anche se accidentato (accuse di eresia per la sua apertura a sinistra). Un secondo incontro è con lo storico del pensiero sociale cristiano. Seguivamo conversazioni settimanali di dottrina sociale della Chiesa: ed ecco Igino Giordani. La passione con cui il Tiburtino scrive sul Messaggio sociale di Gesù, degli apostoli, dei padri trascina. Ci si sente carichi di fervore: si avverte il compito di diffondere i valori del cristianesimo sociale. E si è già sulla via dell’impegno politico, ossia dell’impegno per la giustizia sociale e per la crescita della comunità. Terzo incontro. L’agiografo. Le vite di santi, beati, servi di Dio che Igino scrive sono un patrimonio di storia e di cultura spirituale. Il suo capolavoro agiografico (a parte gli scritti dedicati alla Madre di Dio) è Caterina da Siena. Un cuore che incendia dell’amore di Dio. Segue (e non solo per la sua valenza letteraria) Francesco di Paola. Un eremita in una reggia. I due santi nel loro agire sono spinti da uno spirito ardente di riforma della Chiesa e della società. E Maddalena di Canossa non è solo un inno alla carità, è — per me — via che conduce a Rosmini. C’è tanta consonanza tra il sentire di Igino e lo spirito dei santi. Francesco di Paola: Chi prega agisce bene. Igino: Chi agisce bene prega. Francesco accoglie un religioso che lo offende. Igino non reagisce all’insulto di un giovane del suo partito che lo contesta mentre illustra la proposta di legge sull’obbiezione di coscienza. L’anno della mia maturità incontro Igino Giordani traduttore e interprete di Giustino filosofo e martire. Giustino affronta gli intellettuali pagani che perseguitano i cristiani sul loro terreno, da filosofo. Anche i filosofi greci sono “cristiani”. Siamo sulla via del dialogo tra passato e presente. Un elogio della filosofia. Un disegno da sviluppare e portare avanti con vigore.

di Francesco Pistoia