Un libro riflette su Parola e pluralismo religioso

E chi può salvarsi?

  E chi può salvarsi?  QUO-070
27 marzo 2021

La letteratura teologica sul dialogo tra le religioni dopo il concilio Vaticano ii è stata senz’altro copiosa e ha contribuito fortemente a creare una sensibilità più viva al confronto tra i credi religiosi scevro di pregiudizi. L’ancoraggio alla dottrina magisteriale tuttavia ha sviluppato solo marginalmente la necessità di rapportare l’attenzione e la positività di giudizio verso le religioni “altre” anche al dettato neotestamentario. E in questo sta l’originalità dell’interessante e dettagliato lavoro del giovane teologo cileno Marcelo Bravo Pereira E chi può salvarsi? Cristiani e pagani di fronte a Cristo, unico Salvatore (Roma, If Press, 2020, pagine 176, euro 12) che propone essenzialmente una rilettura del Nuovo Testamento per una teologia della pluralità religiosa. Tema, questo, del cui approfondimento la pubblicistica teologica avvertiva una sensibile necessità dettata non solo dalla prossimità spirituale individuata e richiesta dal Vaticano ii , quanto e soprattutto dalla rapida evoluzione dei tempi che hanno determinato, attraverso globalizzazione e migrazioni, una vicinanza “fisica” delle religioni inimmaginabile solo pochi anni fa.

L’orizzonte entro cui si muove il libro di padre Bravo Pereira, impreziosito da una presentazione del vescovo Mariano Crociata, è, come dichiarato chiaramente fin dalle prime pagine, quello del magistero conciliare e post-conciliare. Il libro — editato prima della promulgazione di Fratelli tutti ma successivamente alla sottoscrizione da parte di Papa Francesco e del grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune — si pone appunto nel medesimo orizzonte che individua nella carità, in favore degli “ultimi” del mondo, il terreno prioritario non solo del dialogo ma dell’azione comune concreta, oltre i confini religiosi istituzionali e intellettuali di ogni credenza.

Carità che in fondo è il portato più evidente di quella Grazia, che misteriosamente agisce anche fuori dei confini della nostra fede. In definitiva un testo di lettura chiara e scorrevole su un tema non sempre semplice da affrontare ma che costituisce un’ottima base — specialmente per gli studenti della teologia — per comprendere il fondamento biblico del pluralismo religioso.

di Roberto Cetera