Accusato di corruzione

Proteste in Paraguay
contro il governo

Dimostranti nel centro di Asuncíon (Reuters)
18 marzo 2021

Oltre 12 giorni di proteste ininterrotte nella capitale del Paraguay, Asunción, per chiedere le dimissioni dell’esecutivo del presidente Mario Abdo Benítez, accusato di corruzione e ritenuto responsabile di un’errata gestione dell’emergenza creata dalla pandemia, soprattutto nell’organizzazione della campagna vaccinale. Un malcontento iniziato il 3 marzo quando alcuni membri del personale medico, di fronte all’aumento del numero giornaliero dei contagi, sono scesi in piazza per richiamare l’attenzione sulla scarsità di forniture sanitarie di base. E poi ripreso il 5 marzo con la prima grande manifestazione in cui migliaia di giovani si sono riversati per le strade di Asunción, arrivando davanti al palazzo presidenziale, e in altre città del Paese. La prima giornata di proteste generali nella capitale è sfociata in episodi di violenza e scontri tra manifestanti e forze di polizia, in cui oltre una ventina di persone sono rimaste ferite. Quello stesso giorno il ministro della Salute, Julio Mazzoleni, ha presentato le proprie dimissioni. Il giorno successivo sono stati altri tre i ministri che hanno lasciato il proprio incarico: quello dell’Istruzione, il capo di gabinetto e quello delle Donne.

Sulla situazione che sta vivendo il Paese latinoamericano si è soffermato ieri anche Papa Francesco al termine dell’udienza generale. Il Papa, invitando a percorrere «un cammino di dialogo sincero per trovare soluzioni adeguate alle difficoltà attuali, e costruire così insieme la pace tanto desiderata», ha ricordato che «la violenza è sempre autodistruttiva. Attraverso di essa non si guadagna nulla, ma si perde molto e a volte tutto».