Doppio naufragio al largo della Tunisia: 39 morti tra i quali 9 donne e 4 bambini

Strage di migranti

Members of the German charity Sea-Watch 3 rescue ship team help migrants on a wood boat during a ...
10 marzo 2021

Il Mediterraneo centrale si conferma, per l’ennesima volta, la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Ieri mattina, al largo della città portuale di Kraten, presso le isole Kerkennah, in Tunisia, si è consumata l’ultima strage di migranti, nel naufragio di due imbarcazioni. I due natanti erano salpati la notte scorsa dalle coste del governatorato di Sfax, con destinazione l’Italia, prima tappa del loro ingresso nell’Ue. Finora la Guardia marittima tunisina, aiutata nelle operazioni da un peschereccio, ha recuperato 39 cadaveri, tra cui almeno 9 donne e 4 bambini, e ha salvato 165 persone. Lo ha reso noto ieri il ministero della Difesa tunisino in un comunicato stampa, nel quale ha precisato che il bilancio potrebbe aumentare in quanto le operazioni di ricerca di eventuali superstiti e vittime sono ancora in corso.

I sopravvissuti, provenienti per la maggior parte dall’Africa subsahariana, sono stati assistiti dalla Mezzaluna rossa di Sfax, incaricata di fornire coperte e cibo in attesa di trovare loro un luogo temporaneo di accoglienza. Il portavoce della Guardia marittima tunisina, Houcem Eddine Jebabli, ha imputato i naufragi alle difficili condizioni meteorologiche in concomitanza del cattivo stato delle imbarcazioni e al fatto che fossero sovraccariche.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati insieme all’organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) hanno sollevato nuovamente la propria preoccupazione per l’aumento degli arrivi di migranti irregolari in Italia nel 2021. Dall’inizio dell’anno sono circa 5.500 gli arrivi registrati, di cui oltre 1.500 provenienti dalla Tunisia e più di 3.500 dalla Libia che le due agenzie Onu continuano a definire un luogo non sicuro. Almeno 252 migranti sono morti dal 1° gennaio 2021 nel Mediterraneo. Proprio in Tunisia si sta registrando un forte aumento delle partenze, legato al deterioramento della situazione sociale causato dalla pandemia di covid-19. A partire sono soprattutto persone provenienti dall’Africa subsahariana che già vivevano e lavoravano nel Paese maghrebino. Romdhane Ben Amor, responsabile del Forum tunisino per i diritti economici e sociali, una ong impegnata nella tutela dei diritti umani, ha detto che dall’inizio di quest’anno sono state intercettate 94 barche cariche di migranti e 1.736 persone pronte a imbarcarsi sono state arrestate.

Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio Ue, ieri, ha affermato che «gli Stati Ue devono urgentemente cambiare le loro politiche migratorie nel Mediterraneo».