La denuncia di Guterres al termine della conferenza dei donatori

Yemen: tagliare gli aiuti
è una condanna a morte

epa09045447 A displaced Yemeni child ride a bicycle at a camp for Internally Displaced Persons ...
02 marzo 2021

La Conferenza dei donatori convocata in modalità virtuale per aiutare lo Yemen dilaniato dalla guerra ha stanziato fondi per 1,7 miliardi di dollari, meno della metà di quanto necessario per arginare una devastante carestia.

Un risultato «deludente», ha affermato il segretario generale dell’Onu, António Guterres, che nel suo intervento in apertura della Conferenza — ospitata congiuntamente da Svizzera e Svezia — aveva lanciato un appello per 3,85 miliardi di dollari in aiuti urgenti. «Milioni di bambini, donne e uomini yemeniti hanno un disperato bisogno di aiuto per vivere. Tagliare gli aiuti economici equivale una condanna a morte», ha detto Guterres.

«Quest’anno — ha spiegato — sono necessari 3,85 miliardi di dollari per fornire assistenza ai 16 milioni di persone, che sono sull'orlo di una catastrofe». Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, oltre 16 milioni di yemeniti, — ovvero più della metà della popolazione totale di 29 milioni — affronteranno nel 2021 la fame. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha aggiunto che sono oltre 50.000 gli yemeniti che soffrono la fame in condizioni simili a una carestia. Inoltre, ha avvertito Guterres, 400.000 bambini con meno di cinque anni d’età rischiano la vita per malnutrizione grave. «Per molta gente, la vita nello Yemen è diventata insopportabile. L’infanzia è diventata un inferno tutto particolare e la guerra sta inghiottendo un’intera generazione di yemeniti», ha sottolineato.

Secondo Guterres, la recente escalation di scontri e combattimenti nella città di Ma’rib, capoluogo dell’omonima provincia a circa 170 chilometri a est della capitale, che i ribelli huthi stanno cercando di conquistare alle forze filo governative, minaccia di sfollare centinaia di migliaia di altre persone. Che si andrebbero ad aggiungere alle decine di migliaia che sono già state costrette a lasciare le loro abitazioni dopo più di cinque anni di sanguinoso e ininterrotto conflitto.

Rivolgendosi ai partecipanti alla Conferenza Guterres ha affermato: «L’assistenza che fornite oggi non solo aiuterà a evitare la diffusione della carestia e salverà vite. Aiuterà a creare le condizioni per una pace duratura».

Ma a Ma’rib — ultima roccaforte del Governo yemenita riconosciuto dalla Comunità internazionale e città che ospita circa un milione di sfollati interni — la situazione peggiore di ora in ora. Gli scontri a fuoco più recenti hanno costretto le persone a fuggire dalle periferie e dai villaggi verso le aree urbane.

I campi di sfollati interni sono già sovraffollati e i piani di risposta umanitaria sono messi a dura prova. Oltre 800.000 yemeniti in fuga hanno trovato rifugio in quest’area del Paese. La maggior parte ha trovato riparo nella provincia fin dallo scoppio del conflitto nel 2015.