Prioritario investire risorse
Pubblichiamo il messaggio del cardinale prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale in occasione della
Fratelli e sorelle, ricorre oggi, 28 febbraio 2021, la
Le persone che vivono con una malattia rara sono tra i gruppi più vulnerabili della società. La maggior parte di queste malattie non ha cura e generalmente si tratta di patologie croniche, progressive, degenerative e invalidanti; sono malattie eterogenee, a prevalente insorgenza pediatrica che richiedono trattamenti onerosi.
Le malattie rare sono spesso trascurate anche a causa delle insufficienti conoscenze mediche che rendono difficile una diagnosi tempestiva, e di conseguenza si allungano i tempi per il riconoscimento della disabilità e per l’accesso al sostegno di cui le persone con malattie rare hanno bisogno, non solo sanitario ma anche economico, educativo e sociale. Tutto questo impedisce a questi nostri cari fratelli e sorelle di integrarsi nella società, realizzare il loro potenziale, partecipare attivamente alla vita familiare, lavorativa, sociale, indispensabile per lo sviluppo della loro personalità, generando discriminazione e solitudine.
La pandemia del covid-19 ha esacerbato molte delle difficili sfide che questi malati affrontano ogni giorno, insieme alle loro famiglie e a coloro che se ne prendono cura. Le limitazioni, i ritardi e a volte anche l’interruzione e la negazione alle cure, ai farmaci, ai test diagnostici, alle terapie riabilitative ha avuto e, continua ad avere, gravi ripercussioni sulla loro salute psico-fisica.
Spesso, come fa notare Papa Francesco: «[Ai più] vulnerabili non sempre è garantito l’accesso alle cure, e non sempre lo è in maniera equa. Questo dipende dalle scelte politiche, dal modo di amministrare le risorse e dall’impegno di coloro che rivestono ruoli di responsabilità. Investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario»2.
I responsabili politici e le istituzioni, ai vari livelli, nazionali e internazionali, sono chiamati a garantire a tutta la popolazione il diritto alla salute, favorendo forme di cooperazione internazionale, di condivisione delle conoscenze e sistemi sanitari più sostenibili e resilienti che non dimentichino i bisogni dei più vulnerabili e non lascino indietro nessuno.
È indispensabile promuovere una cultura della cura che trova il suo fondamento nella promozione della dignità di ogni persona umana, della solidarietà con i poveri e gli indifesi, del bene comune e della salvaguardia del creato3. Solo garantendo un accesso equo e inclusivo alla cura e all’assistenza sanitaria dei più vulnerabili si potrà costruire una società più umana, dove nessuno si senta solo, abbandonato ed escluso. Ed è proprio «a partire dall’amore sociale [che] è possibile progredire verso una civiltà dell’amore alla quale tutti possiamo sentirci chiamati»4.
Cari fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima, «offriamo con la nostra carità una parola di fiducia, e facciamo sentire all’altro che Dio lo ama come un figlio»5. Questo è il tempo per coltivare la speranza e per amare chi si trova in condizioni di sofferenza, abbandono e angoscia.
Con queste parole concludo questo breve Messaggio ed affido a Maria, Madre di Misericordia e Salute degli infermi, tutte le persone colpite da una malattia rara, le loro famiglie, coloro che se ne prendono amorevolmente cura e tutti coloro che si prodigano per la tutela e il riconoscimento del loro diritto alla cura e a vivere una vita piena.
di Peter Kodwo Appiah Turkson
1 Cfr. Ricerca pubblicata recentemente nell’«European Journal of Human Genetics», autore dell’articolo E
2 Francesco, Messaggio per la
3 Cfr. Francesco, Messaggio per la
4 Francesco, Lettera Enciclica Fratelli Tutti, n. 183.
5 Francesco, Messaggio per la Quaresima 2021