· Città del Vaticano ·

L’impegno della Pontificia Accademia per la vita per lo sviluppo di nuove tecnologie

Dare slancio all’approccio etico sull’intelligenza artificiale

 Dare slancio all’approccio etico sull’intelligenza artificiale   QUO-048
27 febbraio 2021

«Una nuova alleanza tra ricerca, scienza ed etica, perché siamo a un bivio decisivo per poter costruire un mondo in cui la tecnologia sia davvero usata per lo sviluppo dei popoli» è stata auspicata dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, nel primo anniversario della Rome Call for Artificial Intelligence Ethics, sottoscritta il 28 febbraio 2020 insieme con Microsoft, Ibm, Fao (l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite) e il ministro per l’Innovazione tecnologica del Governo italiano.

Approvata da Papa Francesco, la “chiamata” «per un impegno verso lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale trasparenti, inclusive, socialmente vantaggiose e responsabili», conserva intatta la sua attualità. «Il progresso può rendere possibile un mondo migliore se è unito al bene comune» ha commentato in proposito monsignor Paglia. «Dopo 12 mesi la “famiglia” degli aderenti è cresciuta e siamo al lavoro per far conoscere sempre più e meglio il documento, in vista di ulteriori adesioni da parte di soggetti strategici per un approccio etico ai temi dell’intelligenza artificiale». In particolare, ha fatto presente l’arcivescovo, «è aperto un canale di dialogo con le religioni monoteiste per verificare se e in che modo si possa convergere su una visione della tecnologia al servizio di tutta l’umanità». Infatti, ha proseguito, «la profondità e l’accelerazione delle trasformazioni dell’era digitale sollevano problematiche globali e in continua evoluzione».

«La Pontificia Accademia per la vita, a un anno dalla Call, è sempre più convinta e decisa sull’importanza di essere a servizio di ogni persona nella sua integralità e di tutte le persone, senza discriminazioni né esclusioni» ha rilanciato il presidente. «Ma la complessità del mondo tecnologico ci chiede una elaborazione etica più articolata, per rendere questo impegno realmente incisivo. È una richiesta che viene dalla fede e dalla ragione. Senza sviluppo equo e distribuito non ci sarà giustizia, non ci sarà pace, non ci sarà fratellanza universale».

La Rome Call for AI Ethics è un documento nato per sostenere un approccio etico all’intelligenza artificiale e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana.

L’impegno a «garantire che la tecnologia continui a servire l’umanità» è stato riaffermato dal presidente di Microsoft, Brad Smith. Per l’Ibm, Dario Gil ha confermato l’idea che «l’intelligenza artificiale abbia la capacità di migliorare la nostra società in molti modi».

Da parte della Fao, il direttore generale Qu Dongyu ha affermato che per sfamare miliardi di persone servono «sistemi agro-alimentari inclusivi, resilienti e sostenibili» e «l’intelligenza artificiale nell’alimentazione e nell’agricoltura gioca un ruolo chiave». Alla Fao, ha aggiunto, «usiamo un approccio etico all’intelligenza artificiale per una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente e una vita migliori» In questa prospettiva, è la conclusione dell’arcivescovo Paglia, è indispensabile comprendere che «siamo un’unica famiglia».