VIA CRUCIS
Sguardi che si in-Crociano negli ambienti di un ospedale

Il grido di Giovanna,
una madre

Marko Ivan Rupnik, Via Crucis Mengore - Slovenia
26 febbraio 2021

IV stazione Gesù incontra la madre


Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione — e anche a te una spada trafiggerà l’anima — affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». (Lc 2, 34-35).

No, non si può vivere questo dolore immenso. Non è giusto!

Il mio Patrizio, di soli venti anni, è in lotta tra la vita e la morte, per uno stupido incidente con il motorino.

La mia vita urla e non c’è nessuno che può ascoltare, nessuno che può capire il grido di una madre. Non voglio abbracci, non voglio parole, non voglio consolazioni. Voglio solo mio figlio.

Guardo senza capire. Sono persa nel vuoto del mio cuore.

Mi sono aggrappata al medico, ho chiesto se lui avesse figli e mi ha detto: «Sì, ho due ragazze, la prima, Mirella, ha l’età di Patrizio». «E allora mi aiuti!».

Di chi è la colpa? È di mio marito, che ha insistito perché avesse un motorino? Di quella buca e di chi non l’ha riparata? O è la mia, che non volevo che uscisse quella sera?

Sento solo il mio grido senza più lacrime e mi aggrappo ad ogni respiro di Patrizio.

Dio non può togliermi ciò che mi ha dato… Ma non riesco a parlare con Dio, non se lo merita.

Solo quando ho sentito la mano di suor Carla, che mi ha stretto e condotto in fondo al corridoio, solo con lei, davanti alla statua della Vergine, sono riuscita a dire un’ “Ave Maria”. Mi ha detto: «Grida a lei; Maria sa cosa significa ciò che stai passando».

O Dio che per redimere il genere umano, hai associato alla passione del tuo Figlio la Madre Addolorata, fa’ che tutti i figli di Adamo, risanati dagli effetti della colpa, siano partecipi della creazione rinnovata in Cristo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli.

Paolo Ricciardi
vescovo ausiliare di Roma


I versi di Daniele Mencarelli