· Città del Vaticano ·

Nell’ospedale realizzato dai salesiani a Rumbek in Sud Sudan

Le cure non sono più
un miraggio

 Le cure non sono più un miraggio  QUO-027
03 febbraio 2021

Un ospedale specializzato in ginecologia ed ostetricia, dedicato alle donne più vulnerabili e in difficoltà, «che altrimenti non avrebbero accesso alle cure mediche»: lo hanno realizzato i salesiani in missione a Tonj, nella diocesi sud sudanese di Rumbek. La struttura dispone di due sale operatorie, diverse sale-parto, un laboratorio di analisi e una casa in grado di ospitare una quindicina di volontari che aiutano a colmare le carenze del settore sanitario. Il nosocomio è intitolato a padre John Lee Tae-seok, missionario e medico coreano salesiano scomparso nel 2010. Da sottolineare che, secondo gli ultimi dati, nello Stato di Warrap in cui rientra la missione di Tonj, a est del Paese, la mortalità materna è piuttosto elevata (2 mila decessi su 100mila casi), con oltre il 40 per cento delle donne che, prima, durante e dopo la gravidanza, non riceve assistenza alcuna. Numerose anche le nascite che avvengono in casa, senza nessun aiuto.

A facilitare l’istituzione del John Lee Memorial Hospital, indica un rapporto di Mission Newswire è stato padre Omar Delasa, medico di origini italiane. Il progetto dell’ospedale, spiega il missionario, è nato nel 2006, quando si è recato per la prima volta nel Paese africano, mentre il Sud Sudan non era ancora indipendente. Colpito dalla vista della popolazione locale che «aveva così poco», il salesiano si è attivato subito per cercare di far partire il progetto. Qua «ci sono molte vite dimenticate e problemi di cui nessuno vuole farsi carico», racconta, come «povertà, guerra, fame, esclusione». Fortunatamente, si rallegra padre Delasa, «intorno a tale dramma c’è il meraviglioso mondo dei volontari» che, oltre all’aiuto materiale, contribuiscono alla «formazione del personale sanitario». Oggi in Sud Sudan i salesiani portano avanti numerose iniziative che mirano a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile delle strutture idriche e sanitarie nell’ospedale e negli ambienti della missione, nonché a contenere i problemi della fame e dell’istruzione.

di Charles de Pechpeyrou