Multilateralismo
Il virus ci offre l’opportunità di un epocale «stress test» di sistema e di metterne a frutto la lezione collettiva.
Un’occasione storica, per Guterres, che indica però anche i rischi che possono al contrario accelerare la deriva del pianeta verso la catastrofe climatica, provocata da quella che il segretario generale delle Nazioni Unite chiama «la nostra guerra contro la natura». Un mondo diviso in due, in aree di influenza in competizione, spaccato da quella che definisce «la grande frattura» fra modelli in competizione sulla scena geopolitica, non ha altro orizzonte che «la guerra contro la natura» e contro il futuro. Il multilateralismo, la cooperazione, la «costruzione di coalizioni globali» per obiettivi comuni, al contrario, sono per Guterres la strada obbligata che non ci si può permettere di evitare. «Nessuno creda di uscire dalla crisi sanitaria da solo» ammonisce.
Un approccio che era stato lanciato, aprendo in collegamento i lavori dell’agenda Davos 2021, dal presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping : «I giochi a somma zero — ha detto Xi — quelli in cui il vincitore prende tutto, non fanno parte della filosofia del popolo cinese. Come risoluto membro dei Paesi in via di sviluppo — ha detto — la Cina rafforzerà ulteriormente la cooperazione Sud-Sud e contribuirà al tentativo dei Paesi in via di sviluppo di sradicare la povertà, alleggerire il fardello del debito, ottenere più crescita». L’obiettivo per il presidente Xi è «spingere per una globalizzazione economica più aperta, inclusiva, bilanciata e benefica per tutti». Per fare questo, ha detto il presidente «la Cina si impegnerà più attivamente nel governo dell’economia mondiale». Un impegno che ha una priorità, secondo Xi. «Abbiamo bisogno — ha detto — di riformare e migliorare il sistema della governance globale sulla base di consultazioni estese e della costruzione del consenso».
Multilateralismo, ha spiegato «significa il futuro del mondo deciso da tutti che lavorano insieme. Costruire piccoli circoli o far partire una nuova Guerra fredda, o ancora respingere, minacciare o intimidire gli altri spingerà il mondo alla divisione ed anche allo scontro. Non possiamo affrontare sfide comuni in un mondo diviso e lo scontro ci porterebbe in un vicolo cieco». Arroganza, pregiudizio ed odio, ha avvertito «devono far suonare il campanello di allarme». La Terra, ha detto in sintonia con Guterres, è la nostra sola ed unica casa. «E nessun problema potrà essere risolto da un solo Paese. Occorrono azioni globali e coooperazione globale».
Da parte sua la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha fatto una previsione per le possibilità di ripresa economica nel 2021. La pandemia, ha detto, potrebbe richiedere nuovi lockdown e limitazioni: si è augurata che l’anno possa segnare una ripresa anche se scandita «in due fasi». Le ondate del contagio, infatti, potranno contribuire all’instabilità del sistema.