Stroncato dal coronavirus il gesuita messicano padre Pedro Pantoja Arreola

Difensore di profughi
e migranti

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21 dicembre 2020

È morto proprio nella giornata internazionale dedicata ai migranti, istituita dalle Nazioni Unite, il 18 dicembre. Una data evocativa, lui che ha speso tutti i suoi anni di sacerdozio per la causa dei profughi, dei migranti e delle popolazioni in fuga. Un altro religioso vittima del covid-19. Padre Pedro Pantoja Arreola, 76 anni, gesuita messicano, è tornato alla Casa del Padre stroncato da questo virus invisibile che ha provocato oltre un milione e mezzo di morti in tutto il pianeta. Originario di Durango, è stato il fondatore e il leader spirituale della Casa del Migrante Belém di Saltillo, e per tutta la sua vita si è distinto come difensore dei diritti dei lavoratori e dei migranti, soprattutto di origine centroamericana, che attraversano Coahuila verso gli Stati Uniti. La struttura, che dista 400 chilometri dal Texas, ha accolto più di 50.000 persone dal 2004 ad oggi.

Il sacerdote, che è rimasto fino all’ultimo ad assistere i profughi nel rifugio Belém, aveva contratto il virus nei primi di giorni dicembre e nonostante le condizioni di salute precarie non ha voluto abbandonare “il suo popolo”. Ricoverato in ospedale, aveva chiesto alla sua comunità di pregare per lui; sembrava che la situazione migliorasse, ma improvvisamente ha avuto complicazioni respiratorie che non gli hanno dato tregua.

La diocesi di Saltillo e tutto il Messico lo ricordano come un uomo che ha sempre lottato per una società più solidale, mosso da un semplice scopo: aiutare e assistere il popolo povero e sofferente. A quanti gli chiedevano opinioni sulla Chiesa o riguardanti questioni politiche, ripeteva spesso: «Sono solo un umile servitore di Dio».

In diverse occasioni il gesuita messicano ha subito minacce da parte dei narcotrafficanti, ma non si è mai lasciato intimorire. È sempre rimasto lì accanto ai poveri, ai lavoratori, ai braccianti agricoli e ai migranti centroamericani. Era il punto di riferimento per tutti i disperati che gli chiedevano aiuto. Padre Pedro si è sempre rifiutato di ricevere scorta e protezione. In effetti non ne aveva bisogno perché lui, come amava ripetere, aveva già la sua protezione, «quella di Dio nostro Signore».

di Francesco Ricupero