Scontri in Centrafrica
Un’offensiva di gruppi armati è in corso da ieri nella parte occidentale della Repubblica Centrafricana. Il governo stamane ha parlato di un’operazione di destabilizzazione delle istituzioni democratiche all’approssimarsi delle elezioni presidenziali e legislative del 27 dicembre, accusando l’ex presidente, François Bozizé, di tentare un colpo di stato.
Le Nazioni Unite hanno deciso di schierare i “caschi blu”, ha detto il portavoce locale Vladimir Monteiro, che ha definito l’offensiva «un tentativo deliberato di interrompere» il processo elettorale. La missione dell’Onu nel paese (Minusca), ha aggiunto Monteiro, «venerdì ha dispiegato forze a Bossemptélé e Bossembélé, due località della prefettura di Ombella-M’Poko prese di mira dagli attacchi effettuati da elementi armati di 3r, Mpc e anti-Balaka». I tre gruppi — che occupano due terzi del paese e che si sono di fatto coalizzati — sarebbero a 120 chilometri dalla capitale, Bangui. E minacciano di attaccare il potere del presidente, Faustin Archange Touadéra, in caso di frodi al fine di ottenere un altro mandato.
Da New York il segretario generale dell’Onu Unite, Antonio Guterres, attraverso il portavoce Stéphane Dujarric, condanna «l’escalation della violenza e chiede a tutti gli attori di cessare con urgenza ogni ostilità», invitandoli a risolvere «qualsiasi controversia pacificamente», nell’interesse del popolo centrafricano.