Allarme in America Latina secondo tre agenzie delle Nazioni Unite

Covid, cresce il rischio
di aggressioni
su donne e minori

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16 dicembre 2020

In tempi di pandemia da covid, ragazze, ragazzi e adolescenti in America Latina e nei Caraibi «sono stati e sono esposti a un rischio sempre maggiore di essere vittime di violenza domestica, mentre possono contare su meno fattori di protezione». Lo affermano le Nazioni Unite in un documento dal titolo «Violenza contro i bambini e gli adolescenti in tempi di covid-19» elaborato dalla Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) e l’Ufficio del Rappresentante speciale del Segretario generale Onu sulla violenza contro i bambini.

Le tre agenzie Onu mettono in guardia sul tragico fenomeno sottolineando come recenti stime indichino una prevalenza del 55 per cento di aggressioni fisiche e del 48 per cento di aggressioni psicologiche nell’educazione dei figli in America Latina e nei Caraibi.

Nel testo si rende noto che, nel quadro del contenimento della pandemia, i fattori protettivi sono stati ridotti e i rischi di violenza sono stati aggravati. Da un lato, c’è una minore capacità di rilevare episodi di violenza dovuti all’isolamento fisico e alla chiusura delle attività in presenza nelle istituzioni educative e nei centri per la prima infanzia, dall’altro si registra una riduzione dell’offerta sociale degli Stati e una grave crisi economica, già presente nella regione, ma sicuramente aggravata dall’emergenza sanitaria creata dalla pandemia.

Per affrontare la violenza contro i bambini e gli adolescenti nel contesto della risposta alla crisi “covid”, il documento propone ulteriori raccomandazioni alle politiche, ai programmi e alle azioni preesistenti. Mettere i bambini al centro delle politiche e dei piani per la ripresa economica dei Paesi per fermare, se non invertire, l’aumento della povertà e sradicare le disuguaglianze fornendo un’attenzione specifica e differenziata alle popolazioni già vulnerabili; allo stesso tempo, operarsi per ricostruire la fiducia nelle istituzioni democratiche. Sarà inoltre necessario ottimizzare le risorse attraverso la convergenza di servizi che, tra gli altri, consentano un’attenzione coordinata ai casi di violenza contro le donne e contro le ragazze, i ragazzi e gli adolescenti, promuovendo assistenza sanitaria mentale universale e gratuita e supporto psicosociale.

Il rapporto infatti, oltre a evidenziare l’aumento delle denunce di violenza contro le donne, denuncia anche l’aumento di fattori come lo stress e stati d’ansia.

Altro obiettivo da raggiungere quello di garantire l’accesso universale a Internet per tutti i bambini e gli adolescenti nelle aree scoperte, nonché la diffusione di dispositivi elettronici a ragazze e ragazzi per garantire la loro formazione continua. Parimenti proteggere i bambini dalla violenza online — in rapido aumento in questi mesi di pandemia — diffondendo tra i minori messaggi su comportamenti sicuri e responsabili e adottando misure concrete per combattere adeguatamente la violenza sulla rete.