A Barcellona la beatificazione di Joan Roig i Diggle

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06 novembre 2020

Come un novello san Tarcisio, il diciannovenne Joan Roig i Diggle venne martirizzato durante la guerra civile spagnola, anche per essere stato il custode delle ostie consacrate da distribuire ai fedeli. Era il 1936. A distanza di ottantaquattro anni da quell’assassinio, il giovane viene beatificato sabato mattina, 7 novembre, nella basilica della Sagrada Familia a Barcellona. Presiede il rito il cardinale arcivescovo Juan José Omella y Omella, in rappresentanza di Papa Francesco.

Le ultime parole del martire rivolte ai suoi carnefici furono: «Che Dio vi perdoni, come io vi perdono». Era stato un sacerdote di Barcellona, che si nascondeva per non essere ucciso, ad affidare a Joan le particole consacrate. Doveva distribuirle non solo in famiglia, ma anche tra amici e conoscenti. La notte dell’11 settembre 1936 i miliziani bussarono alla porta di casa Roig. Resosi conto di quanto stava per accadere, Joan prese tutte le ostie e si comunicò, perché non venissero profanate. Salutò sua madre in inglese, dicendo: «Dio è con me».

Condotto al cimitero di Santa Coloma, venne ucciso con colpi di arma da fuoco al cuore e uno al collo. Un testimone racconta che mentre lo portavano sul luogo dell’esecuzione, Joan parlò della sua fede in Gesù. Venne accusato di continuare ad andare in chiesa anche se proibito e di incontrare i cristiani nascosti.

Era nato a Barcellona il 12 maggio 1917 da una famiglia catalano-inglese. La sua formazione era iniziata con i Fratelli delle Scuole cristiane. Passò poi al liceo degli Scolopi, presso il collegio Escola pia Nostra Senyora nel Carrer Diputació, che frequentò negli anni tra il 1927 e il 1934. Si distinse per serietà, rispetto e dedizione allo studio. A causa di gravi problemi economici, la famiglia dovette lasciare Barcellona e trasferirsi a El Masnou.

Il suo arrivo in questa cittadina vicino al capoluogo segnò un grande cambiamento per Joan, che entrò nella Federazione dei giovani cristiani della Catalogna. Impegnatosi con fervore nell’associazione, venne nominato vicepresidente del consiglio regionale della Federazione Maresme.

Secondo un suo biografo, «l’unico motivo per cui è stato ucciso è perché era cattolico». Dunque Joan «è morto perché non aveva paura di difendere Cristo».