Tra Usa e Mosca per la riduzione degli armamenti

Non c’è accordo sul New Start

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14 ottobre 2020

Gli Stati Uniti hanno annunciato un “accordo di principio” con la Russia sull’estensione del trattato New Start per la riduzione delle armi nucleari, l’ultimo accordo del genere ancora in piedi tra Washington e Mosca. Il negoziatore statunitense Marshall Billingsea ha dichiarato: «Noi vogliamo prolungare il trattato New Start per un certo periodo, a condizione che loro accettino di limitare e congelare il loro arsenale nucleare. Riteniamo che ci sia un accordo di principio al massimo livello dei due governi».

L’annuncio di Washington, tuttavia, è stato notevolmente smorzato da Mosca. «È una proposta inaccettabile» ha dichiarato il viceministro degli Esteri russa Sergei Riabkov. I negoziati vanno avanti, ma con molta incertezza e cautela.

L'ultima sessione dei colloqui tra Usa e Russia sul rinnovo dello Start, che scade il 5 febbraio 2021, si è tenuta a Vienna lo scorso giugno. In quell'occasione, alcuni rappresentanti statunitensi coperti da anonimato avevano dichiarato che gli accordi bilaterali con Mosca sul controllo degli armamenti sono «obsoleti» e avevano auspicato che la Cina venga inclusa in qualsiasi futura intesa sulle armi nucleari, anche se il Governo Pechino ha ripetutamente sostenuto di non essere interessato ad aderire.

Va detto che l’amministrazione Trump ha rifiutato la proposta del Cremlino di rinnovare automaticamente il trattato New Start, firmato a Mosca nel 2010 dagli allora presidenti statunitense, Barack Obama, e russo, Dmitrij Medvedev. La posizione del presidente Trump sulla questione nucleare ha sollevato non pochi allarmi. In una recente intervista, Trump ha detto di «avere un sistema di armi nucleari mai visto». Diversi esperti del Pentagono hanno confermato questi piani segreti.

Il New Start è entrato in vigore nel 2011 e definisce una certa riduzione degli armamenti attraverso un sistema di scambio di informazioni e controlli. Sulla carta, il trattato stabilisce un taglio del 74% degli armamenti rispetto all'accordo siglato nel 1991 e del 30% rispetto al precedente accordo di Mosca del 2002. Nel dettaglio, il trattato limita a 1.550 per parte il numero di testate nucleari che Washington e Mosca possono detenere oltre a stabilire il limite di missili balistici intercontinentali (800), di sottomarini nucleari lanciamissili e di bombardieri pesanti contemporaneamente operativi.

di Luca M. Possati