Nell’intenzione di preghiera del Papa per il mese di ottobre

Donne in posti di responsabilità nella Chiesa

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09 ottobre 2020

È per «allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa», l’intenzione  del mese di ottobre contenuta nel video  della Rete mondiale di preghiera del Papa.

«Nessuno è stato battezzato prete né vescovo», esordisce il Pontefice, spiegando che «siamo stati tutti battezzati come laici». E in  proposito, rimarca che «laici e laiche sono protagonisti della Chiesa». Una presenza che però dovrebbe maggiormente sottolineare «l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte». Da qui l’esortazione di Papa Bergoglio a pregare affinché «in virtù del Battesimo, i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa, senza cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale».

Il cortometraggio si apre, perciò, con l’immagine di due donne che stanno andando a un’edicola a comprare «L’Osservatore Romano», testata in cui le donne trovano spazio e offrono il loro contributo alla riflessione e al dibattito sui temi di fede e  del magistero, in dialogo con la società. Per tale motivo il giornale della Santa Sede — che dal 4 ottobre è tornato in edizione cartacea, rinnovato nella grafica e nei contenuti —  è stato scelto come “testimonial” per il video che in questo mese ha per tema  «Donne in posti di responsabilità nella Chiesa». 

Dopo la prima scena, si scorgono volti, più o meno noti, di donne che lavorano in Vaticano, intente a passarsi copie del nostro quotidiano. Il filmato, infatti, è stato prodotto in collaborazione con il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e vi partecipano  donne che ricoprono ruoli dirigenziali nella Santa Sede e  giornaliste di Vatican Media. Il video prosegue presentando scene  all’interno degli uffici della Curia romana e si conclude con la richiesta di Francesco di «promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti».

Diffuso come di consueto attraverso il sito internet www.thepopevideo.org, il video tradotto in nove lingue è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera del Papa in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la comunicazione.