In California la Chiesa avvia un cammino di conversione che deve portare a «un cambiamento tangibile»

Per liberarsi dal peccato del razzismo

California.jpg
21 settembre 2020

Mentre si ripetono con una certa frequenza le violenze della polizia statunitense contro gli afroamericani, che stanno suscitando numerose proteste antirazziste, a volte represse nel sangue dalle forze dell’ordine, la Conferenza episcopale della California ha deciso di proporre «un cammino volto a convertire i nostri cuori per comprendere più a fondo la natura e la portata del peccato di razzismo in noi stessi, nella nostra Chiesa e nella nostra nazione». Questo cammino, a cui sono invitati a partecipare i 26 vescovi dello Stato, insieme al clero, ai religiosi e agli undici milioni di fedeli della California, vuole offrire «un cambiamento tangibile», che deve iniziare «con una riflessione personale». Gli elementi preliminari di questo percorso che intende «affrontare il peccato del razzismo» sono stati delineati durante l’estate in consultazioni con i leader religiosi afroamericani e i vescovi.

Qualunque cambiamento richiede ascolto, dialogo e azione, sottolinea l’episcopato. Pertanto, nei prossimi mesi, le dodici diocesi si impegneranno in misure «volte a comprendere e combattere il peccato del razzismo attraverso un esame di coscienza e sondando la società civile e le istituzioni alla ricerca di segni delle strutture del peccato». In primo luogo, spiegano i vescovi, «abbiamo deciso di ascoltare uomini, donne e bambini afroamericani della nostra comunità cattolica e oltre». A tal fine, la Chiesa sta organizzando sessioni di ascolto progettate per comprendere l’impatto sugli individui del razzismo negli Stati Uniti, in seno alla società e nella Chiesa, in modo di affrontarlo ed eliminarlo ovunque possibile. Si svolgeranno a livello parrocchiale, diocesano e statale. Seconda tappa: il dialogo. «Esorteremo quindi tutti i cattolici nel nostro Stato a consultare i risultati di queste sessioni e avviare un dialogo fruttuoso sul peccato del razzismo — come individui, come società e come Chiesa». Questo dialogo, precisano, è aperto ai membri della comunità afroamericana ma sarebbe auspicabile che si svolgesse in tutte le case, parrocchie, piccole comunità di fede e altre organizzazioni cattoliche, includendo religiosi e laici, studenti e insegnanti, giovani e anziani. «Infine, siamo risoluti ad agire», annunciano i presuli californiani. «Radunando quanto condiviso durante i mesi di ascolto e di dialogo — proseguono — nel 2021 metteremo in atto strategie destinate a sradicare il pensiero e le pratiche razziste e promuovere una “cultura dell’incontro” all’interno delle nostre diocesi, parrocchie, case e luoghi di educazione». Il piano d’azione si concentrerà in particolare sull’aspetto di purificazione della Chiesa dal peccato del razzismo e dalle sue conseguenze. Seguiranno ulteriori passi, come il miglioramento della predicazione e dell’evangelizzazione, e nuove misure per combattere il razzismo strutturale e riformare la società e la Chiesa. «Dobbiamo realizzare un cambiamento dei cuori e sviluppare nuove abitudini nei cuori che trasformeranno le nostre comunità con la saggezza e la misericordia di Gesù», insistono i vescovi.

Il testo di riferimento per l’azione della Conferenza episcopale della California contro il razzismo, spiegano i presuli, è l’enciclica Sollicitudo rei socialis del 1987. «Ascoltiamo le parole di san Giovanni Paolo II — questo è l’invito dei presuli — che ci ricorda di prestare attenzione al nostro ruolo mentre tentiamo di comprendere e correggere i torti della nostra società più ampia». Nella sua lettera, riferiscono, il Papa polacco riteneva che «non è fuori luogo parlare di “strutture di peccato”, le quali (…) sono sempre collegate ad atti concreti delle persone, che le introducono, le consolidano e le rendono difficili da rimuovere. E così esse si rafforzano, si diffondono e diventano sorgente di altri peccati, condizionando la condotta degli uomini». I vescovi citano anche il documento elaborato dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti nel 2019, che tratta della responsabilità politica dei cattolici, intitolato «Forming conscience for faithful citizenship»: «Le azioni che violano direttamente la santità e la dignità della vita umana», come gli atti di razzismo, ammoniva l’episcopato americano, «sono intrinsecamente malvagie e devono essere sempre contrastate».

di Charles de Pechpeyrou