All’udienza generale il Pontefice spiega che o si lavora insieme o non si uscirà mai dalla crisi

Attuare il principio di sussidiarietà ascoltando i più deboli

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23 settembre 2020

«Per uscire migliori da una crisi», come quella attuale provocata dalla pandemia, occorre attuare il principio di sussidiarietà «rispettando l’autonomia e la capacità di iniziativa di tutti, specialmente degli ultimi». L’appello ad ascoltare anche “i deboli” e non solo “i potenti” nei progetti per la ripresa economica e sociale da questa emergenza causata dal covid-19, è stato lanciato mercoledì mattina, 23 settembre, da Papa Francesco all’udienza generale bagnata dalle prime piogge d’autunno.

Proseguendo nel Cortile di San Damaso del Palazzo apostolico vaticano il ciclo di catechesi sul tema «guarire il mondo», il Pontefice ha approfondito il legame tra «sussidiarietà e virtù della speranza» così come appare evidente nella Prima lettera ai Corinzi (12, 14.21-22.24-25). In proposito ha rievocato il precedente storico della «grande depressione economica del 1929», quando «Pio XI spiegò quanto fosse importante per una vera ricostruzione il principio di sussidiarietà». Il quale — ha aggiunto Papa Bergoglio — «ha un doppio dinamismo: dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto». E in tal senso «è un principio sociale che ci fa più uniti».

Insomma, ha chiarito il vescovo di Roma, «bisogna lasciar parlare tutti»; non si può fare a meno della «saggezza dei gruppi più umili», come per esempio «i popoli indigeni, le loro culture e visioni del mondo». Mentre invece, purtroppo, si registra «una mancanza di rispetto del principio di sussidiarietà» che «si è diffusa come un virus».

Anche perché, ha concluso il Pontefice, «o lavoriamo insieme per uscire dalla crisi, a tutti i livelli della società, o non ne usciremo mai». Del resto, «uscire dalla crisi non significa dare una pennellata di vernice alle situazioni attuali perché sembrino un po’ più giuste». Al contrario «significa cambiare, e il vero cambiamento lo fanno tutti, tutte le persone che formano il popolo. Tutte le professioni... E tutti insieme, tutti in comunità». Altrimenti «il risultato sarà negativo».

Al termine, salutando i vari gruppi di fedeli presenti, il Papa ha ricordato in spagnolo lo storico viaggio compiuto a Cuba cinque anni fa, quindi in italiano ha parlato della ricorrenza liturgica di san Pio da Pietrelcina. Infine ha benedetto una campana portata dalla Polonia: si chiama «La voce dei non nati» e il suo rintocco è un richiamo al valore della vita umana.

L'udienza generale