Da due agenti mentre Trump da Kenosha attacca i manifestanti

Afroamericano ucciso a Los Angeles

Candele in ricordo di Dijon Kizzee sul luogo della sua uccisione a Los Angeles (Afp)
02 settembre 2020

Un afroamericano è stato ucciso ieri a colpi di arma da fuoco da due agenti della polizia di Los Angeles. Secondo quanto riferiscono fonti delle forze dell’ordine della città della California del sud, l’uomo è stato colpito a morte alla fine di un inseguimento e dopo che la vittima avrebbe preso a pugni in faccia uno degli agenti.

Secondo la ricostruzione della polizia, i due agenti coinvolti avrebbero visto la vittima in sella alla sua bicicletta e avrebbero deciso di fermarlo per un controllo. A quel punto l’uomo — che la famiglia ha identificato con i media come Dijon Kizzee, 29 anni — avrebbe abbandonato la bicicletta dandosi alla fuga. Quando gli agenti lo hanno raggiunto, Kizzee avrebbe opposto resistenza, sferrando un pugno contro uno dei poliziotti. Poi avrebbe lasciato cadere alcuni indumenti a terra, dove gli agenti avrebbero notato una pistola. A quel punto hanno aperto il fuoco, uccidendolo.

Momenti di tensione si sono verificati quando centinaia di persone si sono radunate sul luogo della della sparatoria. E a gettare benzina sul fuoco in una situazione che rischia di diventare sempre più esplosiva ci ha pensato poche ore dopo Donald Trump. In visita a Kenosha — la città del Wisconsin dove il 23 agosto scorso l’afroamericano Jacob Blake è stato ferito con sette colpi di pistola alla schiena esplosi da parte di un agente, rimanendo paralizzato — il presidente ha infatti difeso l’operato della polizia e ha attaccato i manifestanti che da giorni protestano contro il razzismo.

A Kenosha Trump ha accusato i dimostranti di «terrorismo interno», sostenendo che la città del Wisconsin è stata devastata da rivolte «anti polizia e anti americane» dopo il ferimento di Blake.