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Tribuna

Una economia bella e possibile: doppia sfida per le donne

Suor Alessandra Smerilli
29 agosto 2020

Niente alibi, niente scorciatoie. Chi conosce Alessandra Smerilli, religiosa salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che da anni coniuga la sua missione educativa con gli studi in ambito economico, sa bene che certe soluzioni non le appartengono. Per questo il suo ultimo libro "Donna economia – Dalla crisi a una nuova stagione di speranza" (San Paolo) è un testo che lancia soprattutto una sfida alle donne, chiamandole alla responsabilità di un impegno non più rinviabile.

E la sfida è doppia. Riconoscere, andando oltre le retoriche dell'uguaglianza di genere, che c'è uno specifico femminile nel modo di guardare la realtà e di abitare le relazioni; accettare di essere nel mondo economico e finanziario con il proprio specifico femminile, rinunciando alla scorciatoia di un’appropriazione del modello maschile che più facilmente apre ancora oggi le porte a ruoli di vertici. E l’ingresso dello sguardo e delle competenze femminili nel mondo dell'economia, è questa la tesi di fondo del libro, è il passaggio indispensabile perché la crisi che stiamo vivendo possa essere trasformata in un’opportunità concreta di cambiamento. Ecco allora che suor Alessandra Smerilli affronta nel libro le questioni più urgenti poste dall’economia della globalizzazione e i temi al centro delle riflessioni di economisti e sociologi, lasciando che emerga - anche attraverso gli approfondimenti dedicati a donne impegnate sul campo, che arricchiscono le pagine del saggio - il collegamento con quello specifico femminile e con le sue potenzialità di innovazione e generatività. Le difficoltà e le opportunità di un passaggio da un’economia della competizione ad un’economia della cooperazione; lo sviluppo di nuovi sistemi di misurazione del benessere e della felicità; le conseguenze dell’aumento delle diseguaglianze, sono temi, solo per fare alcuni esempi, sui quali l’universo femminile può offrire, per sensibilità ed esperienza quotidiana, sguardi e competenze diverse da quello maschile. Così come è evidente che sul grande tema del valore dei beni relazionali o su quello della cura del pianeta le donne hanno già messo in campo sensibilità ed energie che hanno mostrato l’evidente ritardo di un’economia e di una politica marcatamente maschili. Non sarà dunque possibile immaginare un futuro diverso se uomini e donne non cominceranno a guardare il mondo insieme. E solo questo sguardo comune, è l’auspicio di suor Alessandra Smerilli, permetterà di “riconciliare l’economia con le sue radici: oikos-nomos, gestione e cura della casa, la propria e quella di tutti”.

di Dario Quarta
Autore di Benedetta economia! /Tv2000