L’appello dell’agenzia dell’Onu mentre nel mondo la pandemia non arretra

Oms: alleanza globale per il vaccino anti-covid

Uno scienziato durante la sperimentazione di un vaccino anti-covid (Reuters)
25 agosto 2020

«L’obiettivo è fornire almeno 2 miliardi di dosi di vaccini sicuri ed efficaci entro la fine del 2021». Così il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato ieri un appello a tutti i paesi del mondo nel quadro dell’iniziativa Covax (Global Vaccines Facility) che intende sviluppare il vaccino contro il covid-19. «C’è luce alla fine del tunnel. Possiamo farcela». Adhanom Ghebreyesus ha chiesto l’impegno di tutti a collaborare in modo da frenare i contagi e cercare di avviare il completo ritorno alla normalità il prima possibile.

Non è mancato un appello alla politica. «I governi investono trilioni in stimoli economici. Lo strumento Covax offre un enorme ritorno sull’investimento» ha detto il direttore generale dell’Oms. L’invito è dunque a «fare di più; siamo grati per i fondi già impegnati nel Covax ma è necessario di più per continuare a portare avanti il portafoglio». La scorsa settimana, riferisce il funzionario Onu, «ho inviato una lettera a tutti gli stati membri del progetto chiedendo loro di entrare a far parte del braccio di Act-Accelerator (iniziativa globale per accelerare lo sviluppo di strumenti contro il covid-19, ndr) dedicato al vaccino. Ad oggi 172 paesi si stanno impegnando nel Covax, che ha il portafoglio di vaccini più grande e diversificato del mondo».

Un’importante precisazione, inoltre, è giunta oggi. L’Oms ha infatti reso noto che la terapia a base di plasma va considerata ancora in una fase sperimentale e che i dati finora disponibili provengono da «piccoli studi che hanno fornito prove di bassa qualità». Era stato il presidente Usa Donald Trump ad annunciare la guarigione di alcuni pazienti trattati con terapie basate sul plasma. Gli esperti dell’Oms hanno invece spiegato: «La terapia basata sugli anticorpi presenti nel plasma derivato da pazienti convalescenti è stata utilizzata nel secolo scorso per trattare numerose malattie infettive, con diversi livelli di successo. Gli studi finora condotti sul covid-19 non sono conclusi; mostrano qualche beneficio ma servono meta-analisi e revisioni sistematiche. Per ora ci sono solo poche evidenze». Si tratta, affermano i clinici, «ancora di una terapia sperimentale e chiediamo che continui a esser valutata in studi sperimentali».

Nel frattempo, stando ai dati forniti dalla France Presse, la pandemia continua ad avanzare: il numero dei morti ha superato gli 800 mila. L’America latina e i Caraibi restano la regione più colpita dalla malattia, con più di 255 mila morti. Oltre la metà dei decessi dovuti al covid sono stati registrati in quattro paesi: Stati Uniti, Brasile, Messico e India. Negli Usa l’ultimo bilancio fornito dalla John Hopkins University parla di 176.332 morti, di cui 1087 soltanto delle ultime 24 ore.

La situazione non migliora nemmeno in Europa. La Germania ha registrato oltre 2000 casi di contagi nelle ultime 24 ore. Oltre 3600 quelli risultati in Francia e quasi 8000 in Spagna nonostante il lockdown in diverse aree. La Gran Bretagna ha annunciato un nuovo giro di vite: i controlli sono stati inaspriti in molte zone del nord-est e la città di Birmingham è stata messa sotto osservazione speciale.