Guterres sull’impatto della pandemia sulla realtà urbana

Ripensare gli spazi delle nostre città

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30 luglio 2020

È tempo di ripensare le nostre città e la pandemia da covid-19 ce ne dà l’opportunità. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, affrontando il tema dell’impatto del virus sulla realtà urbana e sottolineando come la crisi generata dal covid abbia portato molte città a ripensare i propri spazi «a creare piste ciclabili e zone pedonali, recuperando il verde e migliorando la mobilità, la sicurezza e la qualità dell’aria».

Gli interventi di sostegno e rilancio dell’economia vanno dunque orientati, ha detto, a una ripresa «verde, resiliente e condivisa» con un percorso a basse emissioni di carbonio e che promuova obiettivi di sviluppo sostenibile. Per il capo delle Nazioni Unite, il lockdown e dunque la rapida adozione del telelavoro mostra, ad esempio, come le società possano trasformarsi «dal giorno alla notte» per scongiurare le minacce urgenti. Dunque, secondo Guterres è possibile impiegare «la stessa urgenza e determinazione» per trasformare le città e affrontare le crisi climatiche e di inquinamento.

Guterres ritiene che sia giunto il momento non solo di «ripensare e rimodellare il mondo urbano», ma anche di adattarsi «alla realtà di questa come a quelle di future pandemie». Le zone urbane, infatti, sono state l’epicentro della pandemia di covid-19 e hanno fatto registrare il 90 per cento dei casi di infezione segnalati nel mondo «è necessario dunque che l’opportunità creata dalla crisi sia utilizzata per costruire città più resilienti, inclusive e sostenibili».

Il numero uno dell’Onu ha inoltre elogiato la «straordinaria solidarietà dimostrata dalle comunità urbane di fronte al covid-19», riferendosi agli “sconosciuti” che si sono aiutati a vicenda e hanno fatto il tifo per i lavoratori essenziali, nonché ai commercianti che hanno donato forniture vitali. «Lo spirito umano appare nella sua luce migliore. Nella lotta contro la pandemia e la ripresa, le città stanno diventando centri di solidarietà umana, innovazione e ingegno», ha detto Guterres.

Oggi dunque, secondo il segretario generale Onu, abbiamo di fronte a noi «un’opportunità per riflettere e ripensare il modo in cui le città vivono, interagiscono e ricostruiscono». A questo fine Guterres ha elencato tre raccomandazioni principali.

In primo luogo, ha chiesto di garantire che vengano affrontate le disuguaglianze a lungo termine e i deficit di sviluppo e che la coesione sociale sia mantenuta per tutta la lotta contro la pandemia. «Dobbiamo dare priorità — ha esortato — alle persone più a rischio nelle città e garantire un centro di accoglienza sicuro per tutti e un rifugio di emergenza per i senzatetto». Ha anche ricordato che un quarto della popolazione urbana mondiale vive in baraccopoli.

In secondo luogo, Guterres sollecita sia «rinforzata la capacità dei governi locali». «Nei piani di risanamento e in altre misure di soccorso, dobbiamo rispondere in modo appropriato e rafforzare la capacità dei governi locali», ha affermato, chiedendo anche un’azione risoluta che «aumenti la cooperazione tra le autorità locali e nazionali».

Infine, il Segretario generale ha sollecitato un impegno globale per una ripresa economica «verde, resiliente e condivisa».

di Anna Lisa Antonucci