In vista del Consiglio Ue del 17 e 18 luglio sul Recovery fund

L’Europa alla ricerca di una strategia per superare la crisi

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15 luglio 2020

«La crisi determinata dalla pandemia è simmetrica. Il Consiglio Ue deve mostrarsi all’altezza di una coraggiosa visione, non può mancare un obiettivo di portata epocale. Solo uniti riusciremo a rendere l’Ue di nuovo forte, risposte nazionalistiche sarebbero anacronistiche» e porterebbero a «un piccolo mondo antico, tutt’altro che sicuro, che protetto». Queste le parole usate oggi dal presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, riferendo alla Camera in vista del Consiglio Ue del 17 e 18 luglio.

Il Consiglio Ue sarà un appuntamento essenziale per la definizione della strategia post-pandemia. «Bisogna riconoscere che in uno scenario completamente inedito, l’Ue con il contributo di tutte le sue istituzioni ha già assunto con rapidità decisioni fondamentali» ha detto Conte, che nei giorni scorsi ha incontrato diversi leader europei in vista dell’appuntamento di questo fine settimana. La decisione sul Recovery fund «è stata senza precedenti» e «modifica i termini del rapporto tra commissione e governi nazionali. Adesso sono i singoli Stati a essere richiamati ad una maggiore responsabilità indicando i propri progetti di rilancio. Tocca ora a noi, capi di Stato e di governo, assumere una decisione altrettanto coraggiosa Quando sono in pericolo le fondamenta dell’Ue nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri. In questo grave tornante della storia Ue o vinciamo tutti o perdiamo tutti». È cruciale che «la decisione del Consiglio Ue sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso a ribasso». Dopo la pausa estiva «presenteremo a Bruxelles il nostro piano di ripresa e resilienza, saremo i primi».

Obiettivo dell’Italia è che le risorse per Roma del Recovery fund (172 miliardi di euro) non siano ridotte — e su questo Conte ha mostrato un cauto ottimismo dopo il colloquio con il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte —, ma anche evitare che i fondi vengano vincolati a giudizi e veti dei partner europei, che li rendano difficilmente accessibili. A giocare di sponda con Conte saranno anche il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez, e il premier portoghese, António Costa.