Grazie alla Fondazione Roma

Un milione di euro in buoni spesa distribuiti dalle parrocchie

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22 giugno 2020

Saranno direttamente 147 parrocchie della Capitale, mediante 12 centri di raccolta e smistamento territoriali che operano al loro interno attraverso la Caritas di Roma, a distribuire già dalle prossime settimane buoni spesa del valore di 20 euro, possibili grazie al milione di euro che la Fondazione Roma ha generosamente donato per contribuire a fronteggiare l’emergenza post covid-19 delle persone più bisognose presenti in città: «Sono felice di donare agli altri quanto la vita ha dato a me — ha spiegato Emmanuele F.M. Emanuele, presidente onorario della Fondazione Roma — nel rispetto di quanto mi è stato insegnato in famiglia sin da ragazzo». Un monitoraggio costante e scrupoloso che avverrà attraverso la rete di sostegno attivata dall’organismo diocesano che, in base alla popolazione presente nei singoli “territori”, senza esclusione alcuna fra quartieri — l’emergenza economica causata dal prolungato lockdown è trasversalmente dilagante anche in fasce sociali ed aree insospettabili — dovrà intercettare le sacche di indigenza e far sì che gli aventi diritto abbiano subito accesso ai buoni spesa che potranno ovviamente essere donati più volte alle medesime famiglie, così come alle persone singole. Un milione di euro sul quale sin dall’altro giorno, quando è stata ufficialmente data alla Caritas di Roma la prima tranche dei fondi, potranno contare i circa 20.000 nuclei in sofferenza presenti nella Capitale secondo le ultime stime: «Purtroppo la vera difficoltà che oggi si incontra è quella di poter svolgere il compito che ognuno dovrebbe realizzare nel mondo filantropico, sanitario, di solidarietà o culturale — afferma il Presidente Emanuele — la burocrazia nel nostro Paese rende difficile ogni cosa, anche il più umano gesto della donazione». La Fondazione Roma, sempre attivamente presente sul territorio sin dall'insorgere della pandemia, è stata prima tra le fondazioni a supportare l'Irccs Spallanzani nell'ambito della ricerca scientifica sul covid-19. Negli anni ha messo a disposizione della città di Roma strutture sanitarie di sostegno a varie patologie, alcune delle quali con oltre cento posti, facendosi carico interamente delle spese, comprese le pratiche necessarie per la progettazione. Uno spirito solidaristico raro e non poco difficoltoso, rallentato e reso sempre più difficile proprio dalle pastoie burocratiche, talvolta ottuse: «Oggi che la vita all’interno dei nuclei familiari spesso non consente di poter seguire un proprio caro affetto da specifiche patologie, contare su strutture completamente gratuite, come alcune di quelle che la Fondazione Roma ha voluto, è determinante e qualsiasi pretestuoso e inspiegabile rallentamento va al danno dei più deboli». Figura che sottolinea un’eleganza d’animo assai rara ai nostri giorni, Emmanuele F.M. Emanuele vorrebbe che la fattibilità del singolo ad aiutare il prossimo potesse coniugarsi in un lessico politico e culturale dove ognuno sia anello dell’altro, mano tesa verso i più fragili; ambirebbe che la dinamica praticità distintiva della sua vita professionale si traducesse nei comportamenti di chi ha potere decisionale: «Nel contesto attuale molte famiglie sono da mesi senza uno stipendio, prive di alcun altro reddito, un’emergenza sociale che si è aggiunta alla già precaria situazione economica del Paese, la tempestività è d’obbligo — prosegue — vorrei fosse possibile per i privati intervenire direttamente ovunque si riscontri il bisogno». La Fondazione Roma e la Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale nel periodo sotto la sua presidenza hanno realizzato anche 71 interventi a favore della Chiesa cattolica a Roma e provincia, in Italia come all’estero, sottolineando ancora una volta la vocazione di leadership nel mondo del no profit: quando l’ascolto delle esigenze della comunità cammina di pari passo con risposte efficienti e repentine: «La pandemia, oltre a causare molte sofferenze, è stata anche un tempo proficuo per creare reti di solidarietà e nuove alleanze tra quanti, e sono molti, nel loro specifico hanno a cuore la città di Roma — ha detto il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus — con la consapevolezza che ci ha lasciato don Luigi Di Liegro che, una città in cui anche solo una persona soffre di meno, è una città migliore».

di Susanna Paparatti