Le idee

Sulla soglia

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27 giugno 2020

La frontiera è una stretta striscia di territorio a ridosso del confine tra due stati, zona di varco ufficialmente delimitata e dotata di un sistema difensivo. Nel corso della storia, in particolare americana, la frontiera è però venuta anche ad indicare una regione scarsamente colonizzata, a contatto con terre ancora sconosciute e intesa perciò come punto di partenza per l’espansione colonizzatrice. Da qui le espressioni “spirito di frontiera” e “nuova frontiera”.

Quando parliamo di frontiera in senso figurato non ci scostiamo di molto dal senso letterale. Immaginiamo infatti una linea di confine che separa nettamente ambienti, situazioni, concezioni e discipline differenti. Alcuni intendono quella linea come confine fisso, invalicabile, da difendere. Altri la concepiscono invece come confine che può essere spostato, modificato, ovvero attraversato per dar luogo a concezioni più avanzate. Solo in quest’ultimo caso si diventa veramente persone “di frontiera”, proprio come le donne protagoniste di questo numero. Molte di loro attraversano con coraggio i confini di ideologie, religioni e culture diverse nel tentativo di costruire ponti, sempre alla ricerca del dialogo e di una unità perduta. Altre, sfidando preconcetti e costumi consolidati, hanno scelto di testimoniare con fatti concreti l’attraversamento dei confini e, rimanendo nell’ombra, vivono senza paura a contatto diretto con realtà ben al di fuori della loro comfort zone, imitando la vita di Gesù e di Maria che ci insegnano a stare nei posti più scomodi, dove ci sentiamo disorientati, spesso anche stranieri.

Le diverse testimonianze di queste donne di frontiera diventano occasione di profonda riflessione in quanto fanno intravedere la disposizione spirituale che le accomuna: non l’atteggiamento di chi se ne sta quieta e rinchiusa nelle proprie dimore, nelle proprie certezze, e le difende, bensì lo spirito di chi ha un cuore inquieto, di colei che, sulla soglia, attende con ardore una visita, scrutando l’orizzonte. Questo stare sulla soglia è tipico anche del credente per il quale la linea di confine, la frontiera, diventa il luogo di passaggio del mistero dove si avverte forte il desiderio di incontrare ciò o chi ancora non si conosce del tutto. Si potrebbe allora affermare che essere donne e uomini di frontiera ci è possibile nella misura in cui, rimanendo sulla soglia, ci apriamo al mistero senza perdere il centro di noi stessi.

Francesca Bugliani Knox