Appello per investimenti nella salute pubblica

Milioni di medici scrivono ai leader mondiali

Co-director of the intensive care unit at CommonSpirit's Dignity Health California Hospital Medical ...
26 maggio 2020

Una dichiarazione firmata da oltre 40 milioni di professionisti della salute tra medici e operatori sanitari — un numero che rappresenta collettivamente più della metà della forza lavoro sanitaria e medica mondiale, provenienti da 90 Paesi — per chiedere ai leader dei Paesi del g20 una Healty Recovery, «una vera guarigione da questa crisi» dando priorità agli investimenti nella salute pubblica, ad acqua e aria pulite e a un clima stabile nei pacchetti di stimolo economico attualmente in esame.

«Abbiamo visto in prima persona quanto possano essere fragili le comunità quando salute, sicurezza alimentare e libertà di lavoro sono interrotte da una minaccia comune» si legge nella lettera pubblicata oggi. «I livelli di questa tragedia in corso sono molti e amplificati da disuguaglianze e dagli investimenti insufficienti nei sistemi di sanità pubblica. Abbiamo assistito a morte, malattie e angoscia mentale a livelli mai visti da decenni. Questi effetti avrebbero potuto essere parzialmente mitigati, o forse anche prevenuti, da adeguati investimenti in preparazione alla pandemia, sanità pubblica e gestione ambientale» prosegue la lettera.

«Dobbiamo imparare da questi errori e tornare a essere più forti, più sani e più resistenti. Prima della pandemia, l’inquinamento atmosferico stava già indebolendo i nostri corpi», sottolineano i medici chiedendo investimenti per ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni climalteranti che danneggiano la salute umana, per dare maggiore resilienza alle future pandemie e creare posti di lavoro più sostenibili. Secondo un rapporto di Irena (l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili), se i Paesi facessero investimenti adeguati nelle energie rinnovabili entro il 2050, i posti di lavoro quadruplicherebbero fino a 42 milioni. E questo in un momento in cui, secondo l’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), la metà dei posti di lavoro nel mondo sono a rischio.

I medici chiedono ai governi «che i vostri responsabili e consiglieri medici e scientifici siano direttamente coinvolti nella concezione di tutti i pacchetti per la ripresa economica». Agricoltura sostenibile, rinnovabili e mobilità a basse emissioni di carbonio sono, per i firmatari, la chiave per riprendersi dal covid-19 più forti, più sani e più resistenti. «L’inquinamento da traffico, uso inefficiente dell’energia residenziale, centrali elettriche a carbone, inceneritori e agricoltura intensiva non solo causano ogni anno sette milioni di morti premature ma aumentano sia i rischi di polmonite sia la loro gravità; causano pneumopatie croniche ostruttive, carcinomi polmonari, malattie cardiache e ictus; determinano inoltre esiti avversi in gravidanza come scarso peso alla nascita e asma».