In un videomessaggio ai giovani di Cracovia il Papa definisce Giovanni Paolo II un dono straordinario per la Chiesa

Entrando in Cristo con tutta la vita si superano difficoltà e problemi

L’abbraccio tra Francesco e una delle giovani volontarie della Gmg di Cracovia (31 luglio 2016)
19 maggio 2020

«Un dono straordinario di Dio alla Chiesa e alla Polonia»: questo è stato per Francesco il predecessore Giovanni Paolo II, da lui canonizzato il 27 aprile 2014, a nove anni dalla morte. La definizione è contenuta nel videomessaggio con cui Papa Bergoglio ha idealmente concluso lunedì 18 maggio la giornata commemorativa dedicata al Pontefice santo nel centenario della nascita.

Dopo aver presieduto al mattino la messa sulla sua tomba — nella basilica Vaticana di nuovo aperta ai fedeli con minori limitazioni rispetto alla prima fase di contenimento della pandemia da covid-19 — Francesco è tornato sull’attualità della testimonianza di Karol Wojtyła, parlandone ai giovani di Cracovia attraverso un video trasmesso in prima serata dalla televisione di stato Tvp1. «È una bella occasione rivolgermi a voi — ha esordito — pensando a quanto lui amava i giovani, e ricordando la mia venuta tra voi per la Gmg del 2016». Quindi ha ripercorso le principali tappe del «pellegrinaggio terreno» di Giovanni Paolo II, iniziato nel «1920 a Wadowice e terminato 15 anni or sono a Roma». In particolare il Pontefice ha individuato come suo «tratto caratteristico» l’amore per la famiglia. E poiché «ognuno e ognuna di voi, cari ragazzi e ragazze, porta l’impronta della propria famiglia, con le sue gioie e i suoi dolori», ecco che il magistero del Papa che fu prima vescovo ausiliare e poi arcivescovo di Cracovia può rappresentare «un sicuro punto di riferimento per trovare soluzioni concrete... alle sfide che le famiglie devono affrontare ai nostri giorni». Del resto, ha osservato Francesco, «le difficoltà, anche dure, sono una prova della maturità e della fede; prova che si supera solo basandosi sulla potenza di Cristo morto e risorto». Da qui l’augurio «ad ognuno» dei giovani in ascolto di poter «entrare» in Gesù «con tutta la vita».

Ma soprattutto il vescovo di Roma ha descritto Giovanni Paolo II «come un grande della misericordia», rievocandone l’enciclica Dives in misericordia, la canonizzazione di santa Faustina Kowalska e l’istituzione della Domenica della Divina misericordia. Infatti, ha spiegato Francesco, «alla luce dell’amore misericordioso di Dio, Lui coglieva la specificità e la bellezza della vocazione delle donne e degli uomini, capiva le necessità dei bambini, dei giovani e degli adulti, considerando anche i condizionamenti culturali e sociali». Da qui l’invito alle nuove generazioni affinché approfondiscano la conoscenza della vita del santo polacco e dei suoi insegnamenti, «disponibili a tutti anche grazie a internet».

E sul tema della misericordia Francesco è tornato con un tweet lanciato nella tarda mattinata di oggi, martedì 19, sull’account @Pontifex: «Se, come il cristallo, siamo trasparenti di fronte al Signore — ha scritto — la sua luce, la luce della misericordia, brilla in noi e, attraverso di noi, nel mondo».

Videomessaggio del Papa