Anche quest’anno il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso (Pcdi) ha inviato alla comunità islamica il tradizionale messaggio augurale in occasione del mese di Ramadan — iniziato il 23 aprile scorso — e di ’Id al-Fitr (1441 H. / 2020 A.D.), la festa che lo conclude. Diffuso venerdì 1° maggio, il testo era stato preparato prima del dilagare della pandemia del covid-19, e riflette sul tema del rispetto e della protezione dei luoghi di culto. «Pertanto — ha spiegato in una nota il cardinale comboniano Miguel Ángel Ayuso Guixot — desidero, in quanto presidente del Pcdi, aggiungere l’augurio che cristiani e musulmani, uniti in spirito di fraternità, dimostrino solidarietà con l’umanità così duramente colpita, e rivolgano le loro preghiere a Dio Onnipotente e Misericordioso, affinché estenda la Sua protezione su ogni essere umano, perché possano essere superati questi momenti tanto difficili». Del resto, ha spiegato il porporato in un’intervista rilasciata a Vatican News, si tratta di una festa «essenziale, importante e significativa per i nostri amici musulmani, benché come è stata anche per noi la Pasqua, anche per loro quest’anno essa assuma un significato particolare a causa della pandemia». In pratica è un Ramadan vissuto in «una dimensione più interiore, perché l’aspetto comunitario non può essere celebrato». E in proposito ha rilanciato quanto «Papa Francesco in questa difficile realtà ci ha chiamati a diffondere» ovvero «il “contagio della speranza”», esortando «i differenti leader religiosi a promuovere l’unità, la solidarietà e la fratellanza, perché da questo momento possiamo uscire tutti migliori di quello che eravamo prima e aiutare le nostre società a essere pronte a cambiare tutto ciò che è necessario, non seguendo solo le leggi dell’economia e del profitto».
Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso