· Il 25 e il 27 marzo due appuntamenti spirituali promossi da Papa Francesco ·

L’universalità della preghiera contro la pandemia del virus

preghiera.jpg
23 marzo 2020

Fede, perseveranza e coraggio: sono le tre condizioni per la preghiera — «in questi giorni, nei quali è necessario pregare, pregare di più», perché «il Signore... ci fa aspettare, prende il suo tempo, ma non delude» — indicate da Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta lunedì mattina, 23 marzo, all’inizio di una settimana che sarà caratterizzata da due importanti appuntamenti annunciati dallo stesso Pontefice all’Angelus domenicale per contrastare la pandemia da covid-19: mercoledì 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, a mezzogiorno, la recita del Padre Nostro da parte di «tutti i cristiani», con l’invito rivolto a «tutti i capi delle Chiese e i leader di tutte le comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni»; e venerdì 27 con la medesima intenzione, alle ore 18, un «momento di preghiera» da lui presieduto «sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota». Vi si può «partecipare spiritualmente — ha spiegato — attraverso i mezzi di comunicazione». E al termine il Papa darà «la benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria».

Prima della preghiera dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico, Francesco aveva commentato il Vangelo della quarta domenica di Quaresima: il capitolo 9 di Giovanni, che ha esortato a leggere per intero così come aveva fatto anche durante la messa del mattino a Santa Marta.

Intanto la Sala stampa della Santa Sede ha reso noto che «a causa della situazione mondiale in corso e in accordo con le autorità e la Chiesa locale, l’annunciato viaggio apostolico» del Pontefice a Malta programmato per il 31 maggio «è stato rinviato a data da definirsi».

L'Angelus