Lettere dal direttore

SS. Francesco - Viaggio Apostolico in Romania: Incontro Mariano con la Gioventu’ e le Famiglie  ...
04 giugno 2019

Un viaggio denso di tanti incontri e di eventi importanti per molti punti di vista questo del Papa in Romania, ma il momento più intenso, che mi ha commosso fino alle lacrime, è stato durante l’incontro con le famiglie a Jasi sabato pomeriggio 1 giugno. Dopo la testimonianza di una giovane coppia di sposi è stato il turno di una famiglia guidata dagli anziani nonni, Elisabetta e Joan, con i loro undici figli di cui quattro religiosi, due suore e due sacerdoti, e una sfilza di nipoti «oggi tutti riuniti, così come qualche tempo fa ogni domenica mattina prendevano tutti insieme la strada verso la chiesa». La testimonianza è stata pronunciata da Elisabetta, la nonna, già un po’ curva per gli anni ma fiera, con quel volto, incorniciato dal fazzoletto, che è il volto contadino di tutte le nonne del mondo. Ho pensato alle mie due nonne, mentre la guardavo che, con fermezza, semplicità e serietà, si rivolgeva al Santo Padre. Ma è Joan, il marito che mi ha commosso. Era lì di fianco, molto più alto di Elisabetta, che ascoltava con il suo abito migliore, le belle parole della moglie e il suo volto, i piccoli movimenti del corpo tradivano la forte emozione. Quando la testimonianza è finita si sono avvicinati e lei ha baciato le mani del Papa che ha ricambiato il gesto, in quel momento Joan ha cominciato a piangere, poi anche lui si è chinato per baciare le mani del Papa, sempre tra le lacrime che sono aumentate copiosamente quando il Papa ha baciato le sue. In quelle lacrime, di gioia incredula e di gratitudine, forse di orgoglio nei confronti della moglie e della sua famiglia, in quell’essere quasi imbambolato mentre la moglie dirigeva la “procedura” dei saluti al Papa di tutti i familiari, è emersa tutta la tenerezza di una lunga storia umana, una storia al tempo stessa unica e universale, bellissima e drammatica per il suo mix di forza e fragilità. Joan dei tre protagonisti della scena era quello visibilmente commosso, ma non era l’unico in quella piazza che versava lacrime di felicità per quel dono meraviglioso rappresentato da una vita spesa insieme nella fedeltà e nella fecondità.

A.M.