La Grecia incassa un voto di fiducia importante dai mercati finanziari, con gli investitori che accorrono numerosi all’emissione dei nuovi bond da parte di Atene, allentando così i timori su eventuali difficoltà del Governo a raccogliere fondi a causa della crisi del credito.
Le richieste per i bond decennali emessi da Atene sono risultate il triplo rispetto all’offerta: quindici miliardi di euro contro i cinque miliardi in vendita. «È un passo indietro dal disastro» scrive il «New York Times», commentando l’esito dell’ operazione. I bond pagheranno un interesse del 6,37 per cento, sotto quindi il 7 chiesto dagli investitori la scorsa settimana come compenso per l’assunzione di rischio derivante dall’acquisto del debito greco. Nonostante questo, si tratta del tasso di interesse più alto mai pagato dalla Grecia su un bond decennale dal 2001, ovvero dal suo ingresso nell’euro. Il tasso di interesse pagato è di circa il due per cento superiore a quello del Portogallo, considerato dagli analisti uno dei Paesi più deboli dell’area euro, ed è il doppio di quello della Germania.
Il successo dell’asta «evidenzia l’ottimismo dei mercati sul fatto che la Grecia eviterà il default», osserva il «Financial Times». L’esito dell’operazione non facilita molto il compito della Grecia, che dovrà raccogliere altri venti miliardi di euro nei prossimi due mesi. Il premier greco, Giorgio Papandreu, ha incontrato oggi il cancelliere tedesco, Angela Merkel, mentre domenica è previsto un colloquio con il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Francia e Germania stanno emergendo «come i salvatori», ma a loro volta «hanno una crescita lenta e loro problemi di bilancio, con un deficit del 6,3 in Germania e del 7,5 in Francia», scrive il «New York Times». E fra gli elettori dei due Paesi — aggiunge il quotidiano della Grande Mela — «c’è poco appetito per i due salvataggi». La Grecia, in caso di mancato sostegno europeo, è pronta a ricorrere al Fondo monetario internazionale (Fmi). Papandreu si recherà la prossima settimana a Washington per un incontro con il presidente americano, Barack Obama. Il Fondo comunque precisa che nessun incontro con Papandreu è in programma. Un intervento dell’Fmi come «fornitore di aiuti» a favore della Grecia non sarebbe «appropriato», afferma il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, precisando che «l’assistenza tecnica del Fondo è molto importante, molto apprezzata e abbiamo avuto una cooperazione favorevole».
Oggi la Grecia è di nuovo paralizzata da scioperi e da proteste indette dai maggiori cartelli sindacali in tutte le grandi città, mentre il Parlamento è chiamato ad approvare il pacchetto di austerità del Governo. Secondo fonti di stampa, un gruppo di alcune decine di persone ha attaccato una manifestazione aggredendo il presidente socialista del sindacato del settore privato Gsee, Yannis Panagopoulos, rimasto leggermente ferito. La polizia è intervenuta, e ci sono stati scontri davanti alla sede del Parlamento. L’Adedy e il Gsee, i due principali sindacati, hanno indetto un nuovo sciopero generale per il prossimo 11 marzo.
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