Il turismo è un motore fondamentale di sviluppo economico, per l’importante contributo che apporta al prodotto interno lordo (Pil), valutato intorno al 3 - 5 per cento a livello mondiale, alla creazione di posti di lavoro, stimati tra il 7 e l’8 per cento del totale nel mondo dell’occupazione, e alle esportazioni visto che favorisce il 30 per cento delle esportazioni mondiali di servizi.
In una parola il turismo è fonte di sviluppo comunitario. Ed è proprio questo l’argomento sul quale si fonda la partecipazione della Chiesa alla Giornata mondiale del turismo, in programma per il 27 settembre prossimo, a cura dell’Organizzazione mondiale del turismo (Omt). Non a caso dunque il Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti intende contribuire a questa giornata con la diffusione di un messaggio intitolato proprio «Turismo e sviluppo comunitario», il cui testo è stato reso noto venerdì 11 luglio.
Il fondamento dell’interesse della Chiesa per il turismo è radicato nella sua dottrina sociale. La nozione di “sviluppo comunitario” — si legge nel testo del messaggio — infatti «è strettamente legata a un concetto più ampio che è parte proprio della dottrina sociale, quello cioè di “sviluppo umano integrale”, a partire dal quale leggiamo e interpretiamo il primo. A questo riguardo sono illuminanti le parole di Papa Paolo VI, che nell’enciclica Populorum progressio affermava che «lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere sviluppo autentico, dev’essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo».Un principio, ricorda ancora il messaggio, che coincide con quanto sostenuto dalla stessa Omt nel suo Codice etico mondiale, pubblicato nel 1999: «Il turismo deve essere un’attività benefica per le comunità di destinazione: “Le popolazioni locali saranno partecipi delle attività turistiche, e ne condivideranno in modo equo i benefici economici, sociali e culturali, in particolare per quanto attiene alla creazione diretta e indiretta di occupazione”. Ciò vuol dire che occorre instaurare tra le due realtà una relazione di reciprocità, che porti a un mutuo arricchimento».
Piazza S. Pietro
09 dicembre 2019

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