Ucciso l’attentatore
L’Is rivendica la strage al mercatino di Natale
Chérif Chekatt, l’autore dell’attentato a Strasburgo, è stato ucciso ieri dalle forze speciali francesi nel quartiere di Neudorf, a poche centinaia di metri dal luogo in cui era stato visto per l’ultima volta. L’uomo stava camminando per strada quando è stato avvicinato dai poliziotti, avvertiti da una donna che lo aveva riconosciuto, e ha reagito immediatamente sparando. Gli agenti hanno risposto al fuoco e la fuga del ventinovenne, radicalizzatosi in carcere, è finita.
Secondo le testimonianze degli agenti, lo scambio di colpi fra Chekatt e la polizia è durato pochi secondi. «Lui si è voltato, ha affrontato gli agenti e ha sparato, loro hanno immediatamente risposto» riferisce un agente alla France Presse. «Grazie a tutti i servizi mobilitati, poliziotti, gendarmi e militari: il nostro impegno contro il terrorismo è totale» ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron. Poco dopo la diffusione della notizia della morte dell’attentatore, Amaq, l’agenzia di stampa del sedicente stato islamico (Is), ha rivendicato l’attentato al mercatino di Natale a Strasburgo, sostenendo che Chekatt era «un soldato» dell’Is che «ha portato avanti l’operazione per vendicare i civili uccisi dalla coalizione internazionale».
La caccia al killer — autore dell’attacco che ha fatto tre morti e tredici feriti, cinque dei quali gravi — è durata 48 ore. Ieri pomeriggio la polizia aveva effettuato un’operazione a Neudorf, senza risultati. Gran parte dell’area era stata isolata per più di un’ora, ma il blitz si è concluso senza nessun fermo. In giornata era stato invece fermato un quinto uomo che gli inquirenti ritengono fosse vicino a Chekatt, un suo amico: 39 anni, avrebbe ospitato l’attentatore a casa sua, a Lingolsheim, a sud-ovest di Strasburgo, la notte prima dell’attentato. Intanto, Strasburgo cerca di tornare alla normalità. Ieri sera la città ha reso omaggio nella cattedrale alle vittime dell’attentato.
Piazza S. Pietro
08 dicembre 2019

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