Secondo i media si è trattato di un’azione di matrice jihadista
Torna il terrore sul Mar Rosso, meta molto amata dai turisti. La strategia dei fondamentalisti è quella di attaccare stranieri innocenti che però costituiscono una significativa risorsa economica per l’Egitto.
Un hotel di Hurghada, la perla balneare egiziana sulla costa continentale del Mar Rosso, è stato obiettivo di un attacco ieri sera che il ministero dell’Interno del Cairo ha presentato con le caratteristiche di una sventata rapina all’arma bianca ma che i media considerano un fallito attentato suicida. Il bilancio fornito oggi dal dicastero è di tre turisti feriti (due anziani di nazionalità austriaca e un giovane svedese), e di due assalitori uccisi. «Entrambi avevano armi bianche», ha sostenuto il ministero. Molto diversa la ricostruzione dei media, tra cui l’emittente Al Arabiya, secondo i quali uno degli assalitori del resort aveva una cintura esplosiva, fatta brillare dalle forze di sicurezza. La Bbc in arabo cita testimoni secondo i quali i terroristi urlavano e avevano la bandiera nera del cosiddetto Stato islamico (Is). Oltre ai due neutralizzati, ci sarebbe anche un terzo uomo riuscito a fuggire per mare, da dove sarebbe venuto il commando (come nel sanguinoso attacco al resort di Sousse, in Tunisia): per questo la città è stata blindata dalle forze di sicurezza.
Piazza S. Pietro
10 dicembre 2019

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