Soluzioni urgenti
Non solo profughi siriani e ondate migratorie centroamericane. Esiste una realtà altrettanto drammatica e forse ancor più incredibilmente quasi ignorata dai grandi mezzi d'informazione e dunque sovente anche dalla politica internazionale.
Si tratta della condizione dei profughi del Sudest asiatico, in
particolare la popolazione rohingya (ma anche pakistani e montagnard), vittime
di sistematiche violazioni dei diritti umani e dell’ignobile tratta delle
persone. Su questa enorme emergenza umanitaria, proprio mentre è in corso a New
York l’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata proprio al tema dei
rifugiati, accende i riflettori l’episcopato cattolico statunitense.
Sul
sito in rete dei vescovi americani viene infatti pubblicato in queste ore un
report realizzato dal Migration e Refugee Services in cui, appunto, si
sollecitano i responsabili della comunità internazionale a ricercare quanto
prima soluzioni umanitarie durevoli per i profughi di questa macro regione. Il
rapporto, viene reso noto, è stato realizzato al termine di una visita sul campo
che una delegazione dell’ufficio migrazioni e rifugiati dell’episcopato ha
compiuto recentemente nei Paesi interessati: non solo in Myanmar ma anche in
Thailandia, Malaysia, Indonesia e Australia. La delegazione, viene spiegato, ha
avuto modo di incontrare bambini non accompagnati, rifugiati, vittime della
tratta di esseri umani, governi locali, organizzazioni non governative,
leader di comunità per meglio comprendere la situazione e contribuire così a
trovare una soluzione alla crisi umanitaria.
Piazza S. Pietro
12 dicembre 2019

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