Rimane drammatica la situazione in Africa australe dove nel corso dell’ultima settimana le inondazioni, provocate dal passaggio del violento ciclone tropicale Idai, hanno devastato intere aree tra Mozambico, Zimbabwe e Malawi. Papa Francesco, tramite il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha stabilito di inviare un primo contributo di 150.000 euro — 50.000 per ciascun paese — per il soccorso alle popolazioni in questa fase iniziale di emergenza. Tale somma, che vuol essere un’immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento da parte del Pontefice nei confronti delle persone e dei territori colpiti, verrà ripartita — in collaborazione con le nunziature apostoliche — tra le zone maggiormente toccate dalla catastrofe e sarà impiegata in opere di soccorso e assistenza alle persone e ai territori. Il contributo del Dicastero per le popolazioni del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi, è parte degli aiuti che si stanno attivando in tutta la Chiesa cattolica e che coinvolgono, oltre a varie Conferenze episcopali, anche numerosi organismi di carità. Intanto, il bilancio delle vittime del ciclone tropicale Idai — che potrebbe diventare il peggior disastro meteo dell’emisfero meridionale — continua a salire e finora si contano almeno 300 morti accertati nei tre paesi colpiti, migliaia di feriti e centinaia di migliaia di sfollati. Almeno un milione sarebbero le persone coinvolte nel disastro, mentre intere comunità rimangono isolate a causa delle devastanti inondazioni e gran parte della popolazione è ora anche a rischio di colera. È ormai evidente che si tratta di una situazione di estrema emergenza umanitaria e ambientale che richiederà una imponente e tempestiva risposta.
Piazza S. Pietro
10 dicembre 2019

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