Il piano di riforma dell’anticorruzione «è manipolato per interessi politici. Uno dei suoi scopi è quello di permettere alle persone coinvolte (per appropriazione indebita di fondi o collusione con uomini d’affari) di gonfiare i prezzi di progetti e acquisizioni statali, soprattutto nei recenti progetti infrastrutturali promossi di recente».
È quanto ha affermato padre Edy Purwanto, segretario esecutivo della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi) in merito al fenomeno della corruzione che negli ultimi anni ha scalfito la credibilità del Paese asiatico. Il religioso ha raccontato all’agenzia AsiaNews che i leader di tutte le religioni, ad eccezione della comunità protestante, si sono uniti al Muhammadiyah (seconda organizzazione islamica in Indonesia) per protestare contro le modifiche alla legge sulla commissione anticorruzione (Kpk) volute dal presidente Widodo. Fra le modifiche proposte vi è anche la riduzione dei poteri della Kpk.
Secondo i dati di Transparency International (l’organizzazione internazionale non governativa che si occupa della corruzione, non solo politica) aggiornati allo scorso anno, l’opinione pubblica indonesiana percepisce il settore pubblico come “molto corrotto”. Inoltre, la politica viene avvertita come strumento di realizzazione degli scopi personali.
Piazza S. Pietro
07 dicembre 2019

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