Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite — riunito nella notte in sessione di emergenza — ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui si chiede ai ribelli sciiti huthi, che nei giorni scorsi hanno preso il potere nello Yemen, di ritirarsi immediatamente e senza condizioni dalle istituzioni governative della capitale, San’a. Inoltre, il documento — nel quadro di una normalizzazione della situazione a San’a e in tutte le province coinvolte — chiede di liberare dagli arresti domiciliari il presidente, Abed Rabbo Mansour Hadi, il suo Governo e a impegnarsi a fondo nei negoziati sotto l’egida dell’Onu. Il 6 febbraio scorso, gli huthi, dopo due settimane in cui lo Yemen era stato di fatto senza un Esecutivo, avevano annunciato lo scioglimento del Parlamento, rimpiazzato da un Consiglio nazionale di 551 membri e la costituzione di un Consiglio presidenziale di cinque persone. Il testo, presentato dalla Gran Bretagna e dalla Giordania ne ricalca uno dai Paesi del Golfo, che però chiedevano alle Nazioni Unite di autorizzare l’uso della forza. La risoluzione contiene anche un riferimento alla minaccia del gruppo terroristico di Al Qaeda nella penisola arabica e come il deterioramento della situazione nello Yemen possa agevolare le attività dei jihadisti. La grave crisi nello Yemen ha indotto la scorsa settimana numerosi Governi occidentali, tra cui quello italiano, chiudere temporaneamente le ambasciate a San’a.
Piazza S. Pietro
10 dicembre 2019

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