L’Unione europea è pronta ad accogliere nuovi paesi e la prospettiva di un ingresso di Serbia e Montenegro nel 2025 è un obiettivo «ambizioso e credibile». Non prima, però, che vengano risolte tutte le dispute interne. L’apertura è arrivata ieri a Strasburgo — con la presentazione della nuova strategia dell’Ue per l’allargamento ai sei paesi dei Balcani occidentali — e si pone come una grande sfida per il futuro dell’intera regione, ancora oggi bloccata nel limbo di violente tensioni interne. «Non si tratta di una scadenza, né di un obiettivo, sarà un percorso non semplice, ma possibile», ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.
Le porte per Serbia, Montenegro, Albania, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo sono, dunque, aperte, ma con cautela. In cima ai nodi da sciogliere, c’è, soprattutto, la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo, con i due governi impegnati in un difficile dialogo mediato dall’Ue.
Piazza S. Pietro
16 febbraio 2019

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