Nuova area di libero scambio
I leader dei Paesi membri della Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec), riuniti oggi a Pechino, hanno dato il via libera a un accordo quadro per la liberalizzazione del commercio nella regione, sul modello dell’area di libero scambio caldeggiata dalla Cina.
Un’area che comprende tutti e ventuno i Paesi membri. I capi di Stato e di Governo convenuti nella capitale cinese si sono detti d’accordo sul fatto che l’Apec «deve dare contributi più importanti e significativi per trasformare l’area di libero scambio in una realtà».
L’impegno assunto a Pechino va nella direzione della proposta cinese di rafforzare il libero scambio tra i Paesi del quadrante Asia Pacifico. Il presidente cinese, Xi Jinping, ha affermato oggi che la nuova zona di commerciale dovrà servire a «scardinare le porte chiuse » e ha lanciato l’idea di una Road Map con «chiari obiettivi». Come previsto, quindi, i rapporti commerciali hanno dominato la due giorni cinese. E del resto non poteva essere altrimenti, visto che l’area Asia Pacifico conta alcune delle economie più dinamiche del mondo e da sola produce oltre la metà della ricchezza globale.
A margine dei lavori del vertice Apec non sono mancati gli incontri bilaterali. Oltre a quello tra il presidente cinese e il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, sono da segnalare i faccia a faccia tra i presidenti russo, Vladimir Putin, e statunitense, Barack Obama.
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