Buenos Aires, 21. Con il motto La misión es nuestra, la Conferenza episcopale argentina ha presentato ieri, venerdì, la campagna 2016 a sostegno dell’opera evangelizzatrice della Chiesa. Non si tratta di una raccolta specifica per uno scopo specifico — sottolinea il Consiglio episcopale per gli affari economici, promotore dell’iniziativa — ma «ha l’obiettivo di incoraggiare tutti i fedeli a riflettere su ciò che ognuno può apportare nelle rispettive comunità in modo che la Chiesa possa svolgere la sua opera in Argentina».
Per il presidente del dicastero, monsignor Enrique Eguía Seguí, vescovo ausiliare di Buenos Aires, «siamo tutti invitati a mettere al servizio della Chiesa i nostri talenti, il nostro tempo e il nostro sostegno economico. Sia i parrocchiani sia i sacerdoti hanno bisogno di accrescere la consapevolezza dell’importanza di fornire le proprie risorse disponibili per le attività di evangelizzazione». E ha precisato che «questa campagna è frutto di un lavoro cominciato negli anni Novanta del secolo scorso quando un gruppo di laici cercò di aiutare la Chiesa a trovare strade nuove in direzione dell’autosostentamento».
Intanto sta per concludersi (domani) a Mar del Plata la Settimana sociale 2016 organizzata dalla Commissione per la pastorale sociale della Conferenza episcopale, presieduta dal vescovo di Gualeguaychú, monsignor Jorge Eduardo Lozano, e dal vescovo di Mar del Plata, monsignor Antonio Marino. L’incontro, che vede la partecipazione di rappresentanti di tutti i settori della vita politica e sociale argentina, ribadisce l’invito alla riflessione sulla realtà nazionale. All’insegna del motto «Vogliamo essere nazione. Dobbiamo caricarci la patria sulle spalle», la Chiesa auspica che i diversi settori invitati all’evento «possano avanzare nel dialogo e nella fratellanza sociale. Dobbiamo imparare — ha sottolineato l’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Mario Aurelio Poli — a pensare insieme. Il magistero di Papa Francesco ci incoraggia in tal senso: dobbiamo accostarci con fiducia al tavolo del dialogo».
Piazza S. Pietro
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