Ai lavori del G8 che proseguono oggi a Lough Erne, in Irlanda del Nord, persistono le divisioni tra il presidente statunitense, Barack Obama, e quello russo, Vladimir Putin, non appianate dall’incontro bilaterale di ieri. Non sfuma però, almeno per il momento, il progetto della conferenza di pace, la cosiddetta “Ginevra 2”, che da tempo i Governi di Washington e di Mosca hanno promosso congiuntamente, ma che le aumentate divergenze sembravano aver messo in forse. «Gli Stati Uniti e la Russia hanno una differente prospettiva sulla Siria, ma condividono l’interesse a fermare la violenza» ha detto Obama dopo l’incontro con Putin. Dichiarazioni praticamente identiche ha rilasciato il presidente russo, secondo il quale «le nostre posizioni non coincidono del tutto, ma siamo uniti nel comune intento di porre fine alla violenza, di fermare il numero crescente di vittime e di risolvere il problema con soluzioni pacifiche, compresi i colloqui di Ginevra».
In merito il premier britannico David Cameron, che presiede il vertice, ha ribadito la volontà che la crisi in Siria sia affrontata da una conferenza di pace a Ginevra, anche nel caso in cui la Russia modifichi la sua posizione e non intenda più parteciparvi. Fonti dell’entourage di Cameron hanno dichiarato ieri sera all’agenzia di stampa britannica Reuters, a margine della cena di lavoro dei leader del g8, che il Governo britannico è intenzionato a procedere comunque su un piano d’azione internazionale, anche senza un accordo con Mosca.
Piazza S. Pietro
13 dicembre 2019
Dialogo al Cairo
Una visita “storica”, come l’hanno definita tutti i media di Teheran, nella quale sono stati ...
La diplomazia cerca una soluzione politica in Siria
La diplomazia internazionale cerca una strada politica per uscire dalla crisi siriana. Il segretario generale ...
Il verdetto tedesco e il futuro della moneta unica
La sentenza della corte di Karlsruhe va molto al di là del semplice fatto giuridico ...