Nepal, India e Cina
Gli allagamenti e le frane seguiti alle piogge monsoniche hanno causato la morte di quasi cento persone nel sud est asiatico e in particolare in Nepal, dove le vittime sono 65, mentre cresce di ora in ora il numero dei dispersi. Secondo le autorità, da giovedì scorso, in Nepal oltre 1100 persone sono state soccorse e tratte in salvo grazie all’intervento delle forze di sicurezza e più di 10.000 famiglie, come indicato dal portavoce della polizia nepalese Ramesh Thapa, sono state sfollate e costrette ad abbandonare la propria abitazione a causa delle piogge, delle inondazioni e degli smottamenti. Le piogge monsoniche hanno colpito trenta dei 77 distretti del Nepal, compresa la capitale Kathmandu. Anche il nord-est dell’India è stato colpito da allagamenti e inondazioni. Nella regione di Assam, il monsone ha fatto 11 vittime e migliaia sono gli sfollati. Un edificio a tre piani è crollato ieri in seguito alle piogge monsoniche in una zona collinare del nord. In Bangladesh i monsoni hanno anche colpito gli insediamenti dei rohingya nella zona di Cox’s Bazar, e, stando a quanto denunciato dall’Unicef, dallo scorso aprile quasi 5000 alloggi di fortuna sono stati distrutti.
Il maltempo ha colpito nel fine settimana anche la Cina centrale, orientale e meridionale, provocando almeno 17 vittime e molti dispersi.
Piazza S. Pietro
14 dicembre 2019

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