Nel dialogo
Kuala Lumpur, 11. I gesuiti dell’Asia moltiplicheranno i loro sforzi e si impegneranno in una ricerca approfondita sul ministero del dialogo islamo-cristiano in Asia: è quanto emerso da un recente incontro tenutosi a Kuala Lumpur (Malaysia) promosso da un gruppo di religiosi della Compagnia di Gesù noto in Asia come “Jamia”, costituito da membri residenti in Pakistan, Bangladesh, India, Indonesia e Malaysia.
L’incontro ha avuto lo scopo specifico di condividere e riflettere
sul lavoro dei gesuiti tra i musulmani, in particolare nel continente asiatico.
«Questo impegno — ha spiegato a Fides padre Joseph Kalathil, che lavora
nell’“Indian-Pakistan Peace Forum” — è parte della missione di Dio in Asia: il
ministero del dialogo interreligioso, in uno spirito di collaborazione e di
apertura all’altro».
Hanno portato la loro esperienza religiosi da
Bangladesh, India e Indonesia. Dal Bangladesh — ha rilevato il gesuita padre
Probash — «c’'è un buon rapporto tra Chiesa e governo» e si riscontra «una
discreta apertura dei mass-media che pubblicano regolarmente notizie sulle
festività cristiane, come durante la Pasqua e il Natale». In India, alcuni
gesuiti in passato hanno aperto una strada di proficue relazioni tra cristiani e
musulmani, mentre in Indonesia di recente è tornato il pericolo della crescita
dell’intolleranza religiosa, come si riscontra nel caso del governatore
cristiano di Jakarta, accusato di blasfemia.
Piazza S. Pietro
07 dicembre 2019

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